Juventus, Barzagli avverte il Real: “Noi cresciuti rispetto a Berlino”. Manduzkic rinnova fino al 2020

TORINO – “Il segno del cuore mostrato da Mario Mandzukic alla curva sud dello Stadium dopo il gol che domenica scorsa aveva battezzato il 3-0 al Crotone era l’anticipazione di quanto scritto ieri su queste stesse pagine e ufficializzato oggi dalla Juventus. L’attaccante croato ha prolungato il suo matrimonio con il club bianconero, spostando la scadenza dal 2019 al giugno 2020, quando avrà appena compiuto 34 anni. L’annuncio era nell’aria da ieri, quando il suo procuratore Ivan Cvjetkovic è stato avvistato a Vinovo. Respinte le avances del Besiktas, pronto a offrirgli un ingaggio da 7 milioni, della Super League cinese e di qualche club inglese e tedesco, SuperMario ha ottenuto un aumento da Marotta e Paratici: il suo stipendio passerà da 3,5 a circa 4,5 milioni più bonus. Il lavoro – anche quello sporco, oscuro, fatto quest’anno dall’ala più che mai tornante – paga sempre. Eccome. Dopo i riscatti di Benatia e Cuadrado, rispettivamente per 17 e 20 milioni, la Juventus ha dunque (ri)aperto la stagione dei rinnovi. I prossimi? Alex Sandro, così da rendere meno attraenti le superofferte in arrivo dal Manchester City, e soprattutto Massimiliano Allegri, chiamato a prolungare dal 2018 al 2020 la sua love-story con la Signora. “Sono molto felice e fiero di continuare la mia avventura con la Juventus – ha scritto Mandzukic sul suo profilo Instagram – .Ho dato tutto per questa maglia e continuerò a farlo… #juventus #finoallafine #forzajuve #myteam #family #juvespirit #proud
BARZAGLI: “JUVE PIU’ CONSAPEVOLE RISPETTO AL 2015” – “Questa Juve è cresciuta, soprattutto nella consapevolezza”, assicura Andrea Barzagli, pesando in ottica Cardiff le differenze con il 2015. Il muro sarà lo stesso di Berlino, con in più l’aggiunta dell’allora squalificato Chiellini. Mancherà la qualità a centrocampo di Vidal-Pirlo-Pogba, ma sulla trequarti ci saranno le sportellate di Mandzukic, i dribbling di Dybala, gli assist di Dani Alves per i gol di Higuain, con la fantasia di Cuadrado di scorta. Ma soprattutto, al Millennium Stadium, sfilerà una Signora più matura, consapevole e determinata rispetto a due anni fa contro il Barcellona. “Le differenze derivano dall’esperienza accumulata nel cammino di una squadra che deve sempre arrivare il più avanti possibile – dice Andrea Barzagli ai microfoni di Sky Sport -. Prima o poi sarebbe arrivato il momento di giocarsi un’altra finale. Siamo cresciuti. Quest’anno c’è un pizzico in più di consapevolezza. Ovviamente in una partita secca può succedere di tutto”.

“CARDIFF? VIVIAMO L’ATTESA SERENAMENTE” – Questione di testa, anche. Quella “mentalità vincente” che in un’intervista a “Ultimo Uomo” Rudiger ha ammesso di vedere più nella Juventus che nella sua Roma. Se non ci sono più fantasmi che si aggirano per l’Europa bianconera, è (anche) merito del grande lavoro svolto dagli ultimi due allenatori: Conte ha instillalto motivazioni e tremendismo, grandi ambizioni e coltello fra i denti, Allegri ha aggiunto un vestito più internazionale, addio 3-5-2 e benvenuto 4-2-3-1, oltre a una forte dose di serenità. Sentite Barzagli: “Per ora stiamo vivendo serenamente l’attesa per la finale. Dopo due giorni liberi, ci siamo rimessi subito con la testa in campo per lavorare al meglio in questi nove giorni”.

DYBALA: “JUVE ALLA PARI DEL REAL” – A Cardiff a testa alta. Senza i timori riverenziali del 2015 a Berlino. Paulo Dybala non patisce alcun complesso di inferiorità con il Real Madrid e punta forte sulla BBBC: “Juve e Real partono alla pari: non dovremo confrontarci con un solo grande campione, ma con una squadra – così il numero 21 bianconero, a margine di un incontro con i suoi tifosi presso la Smart Home del Samsung District di Milano -. Daremo il meglio, loro sono forti ma noi abbiamo una grande difesa. Come viviamo l’attesa? Senza nervosismo, dobbiamo impostare la partita come le altre sfide affrontate in Champions. Tutti sanno che partiamo alla pari, non solo noi”. La Joya torna quindi sulla finale di due anni fa a Berlino, vissuta da spettatore: “Fui invitato, andai volentieri e a fine partita Marchisio mi disse che avremmo dovuto presto giocarne un’altra insieme. Gli risposi che ero venuto alla Juve proprio per quel motivo”. Infine, sulla prova generale di sabato al Dall’Ara: “Andiamo a Bologna per vincere, anche se non conterà più per la classifica – conclude Dybala -. Una buona partita sabato ci darà ulteriore carica per Cardiff. Poi, ovviamente, da domenica avremo testa e gambe soltanto per la finale di Champions. Siamo tranquilli, abbiamo tanta voglia, mancano ancora nove giorni ma stiamo già lavorando molto bene”.

A BOLOGNA CON LA DIFESA DI SCORTA – La trasferta di sabato (ore 18) a Bologna vale soltanto per gli almanacchi, ma aiuterà senz’altro la Juve a non spegnere i motori sul più bello: “Penso sia fondamentale fare bene l’ultima partita di campionato”, aggiunge Barzagli. Allegri farà turnover soprattutto in difesa, con Neto probabilmente al posto di Buffon, Benatia candidato a rilevare Chiellini (o Bonucci) e sugli esterni Lichtsteiner e Asamoah per Dani Alves (squalificato) e Alex Sandro. A centrocampo l’unico sicuro sembra Marchisio, chissà se ancora in coppia con Pjanic, mentre Khedira non andrà oltre uno spezzone. In attacco si riparte dai soliti noti: Cuadrado-Dybala-Mandzukic a innescare Higuain, con Sturaro e il baby Kean di scorta. Dopodiché si aprirà ufficialmente la caccia al triplete, l’argomento presumibilmente più gettonato nella cena di mercoledì sera allo Stadium, in cui squadra e staff tecnico e dirigenziale hanno festeggiato il terzo double consecutivo con vista sul primo storico treble. “Mai avrei immaginato di vincere così tanti titoli – dice Cuadrado ai microfoni di Kick Off -. Con l’aiuto di Dio, questa finale di Champions League può essere nostra”. Amen.

 

Fonte: Repubblica.it

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