Zuckerberg prima di Facebook: “Inventai ZuckNet per lo studio di papà”

SE NE CONOSCEVA già parte della storia. Ma nel corso di un podcast con una serie di (storici) investitori Mark Zuckerberg ci è tornato sopra definendo meglio i contorni di una delle sue più vecchie invenzioni: ZuckNet. No, non è il social network di qualche fumetto Disney ma il predecessore di Facebook che l’allora enfant prodige, all’epoca 12enne ma forse anche più giovane, mise in piedi come una specie di rete in grado di collegare lo studio dentistico del padre, e tutte le informazioni che vi gravitavano intorno, con la famiglia.

“Crescendo, una delle più chiare esigenze era che lo studio di mio padre fosse connesso a casa nostra – ha spiegato il fondatore del social network più popolato del pianeta al podcast Master of Scale di Reid Hoffman – i dentisti e gli igienisti avevano bisogno di condividere i dati relativi ai pazienti. Così costruii un sistema grazie al quale papà poteva comunicare con le persone in giro per le stanze ma anche con me e mia sorella al piano di sopra. Lo chiamai ZuckNet”.

Ma la creatura ebbe vita breve: l’Instant Messenger di Aol si rivelò più efficace: “Era la nostra piccola rete, dentro casa Zuckerberg, ed era divertente – ha aggiunto – fondamentalmente è stato il predecessore, ma davvero il primo, di un gruppo di diversi software sociali che ho poi ideato nel corso del tempo. In seguito, ovviamente, è arrivato Aol Instant Messenger e tutti hanno iniziato a usare quella chat”. Ma si sarebbe trattato solo di tempo. La stessa Aol Instant Messenger sarebbe diventata dopo qualche anno una delle vittime della più celebre invenzione di Zuckerberg: proprio Facebook.

Altra curiosità spuntata dalla conversazione con Hoffman, uno dei più veloci a scommettere sul sito, riguarda le aspettative dei primissimi mesi sulla sua creatura: “Non intendevamo neanche spostarci nella Silicon Valley io e Dustin Moskovitz, il mio cofondatore – ha spiegato Zuck – poi ci siamo domandati dove avremmo potuto lavorare alla piattaforma e abbiamo scelto il posto mitico da dove arrivavano tutte le compagnie più innovative. Ricordo che un giorno parlammo a lungo di lanciare una società: peccato che Facebook già esistesse. Dunque in quel momento non era la compagnia che avremmo voluto creare”.

 

Fonte: Repubblica.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *