Juventus, Allegri: “Stavolta la coppa deve essere nostra”

TORINO – Se non ora, quando? Lo scriveva Primo Levi, lo ripete Massimiliano Allegri pensando alla seconda grande occasione in tre anni per salire sul trono d’Europa: “Stavolta dobbiamo mettere le mani sulla coppa – sentenzia in un’intervista a Uefa.com -. Il Real ha tanti punti di forza, è una squadra straordinaria per tecnica e velocità. Noi dobbiamo essere molto contenti di essere arrivati fin qui. Partiamo con una convinzione diversa rispetto al 2015. Sono cresciute l’autostima e la consapevolezza dei nostri mezzi. Fare pronostici è difficile, saranno 95 o 120 minuti estremamente lunghi e affascinanti”. Il tecnico rende l’onore delle armi a Roma e Napoli (“due grandi squadre che in campionato ci hanno dato la spinta necessaria per arrivare in finale di Champions League, costringendoci a tenere sempre la tensione alta”) e torna quindi sulla svolta della stagione, su quel suo prodigio tattico che si chiama 4-2-3-1: il modulo iperoffensivo battezzato dopo il ko di Firenze.

“Dovevamo alzare l’asticella dopo il quinto scudetto consecutivo, la finale di Champions League, due Coppe Italia e la Supercoppa – prosegue Allegri -. Questa squadra aveva bisogno di obiettivi e stimoli maggiori. Il 4-2-3-1 è arrivato nel momento in cui ho capito che non potevamo più andare avanti con il vecchio modulo, considerate le caratteristiche dei giocatori. Ho cercato ancora di più di metterli nei proprio ruoli e dare maggiore spazio alla fase offensiva”. Il cambio d’abito tattico, prosegue il mister bianconero, “ha avuto tanti effetti postivi: i giocatori si sono divertiti molto di più ma ma c’è stata anche tanta disponibilità a sacrificarsi per la squadra”. Infine, la formula magica, da adoperare anche sabato al Millennium Stadium: “Avere tanti giocatori in attacco e un buon equilibrio in difesa significa costruire le fondamenta per la vittoria”.

BUFFON E HIGUAIN CERCANO RISCATTO – Ultima seduta italiana della Juventus, che domani decollerà dall’aeroporto di Caselle alla volta di Cardiff per l’attesissima sfida di sabato contro il Real Madrid per il trono d’Europa. Ultime fatiche stagionali a Vinovo per Buffon e Higuain, l’alfa e l’omega della formazione di Allegri, probabilmente i due bianconeri più assetati di riscatto. Se SuperGigi vuole infatti vendicare le finali di Champions perse con la Juve nel 2003 e 2015, e mettere le mani su quel trofeo che gli spalancherebbe le porte del Pallone d’Oro, il Pipita, alla prima finale di Champions della carriera, è deciso a togliersi di dosso l’etichetta di grande attaccante per piccole partite, ereditata dopo tre flop in altrettanti finali con l’Argentina: Mondiale 2014 e Copa America 2015 e 2016.

L’OTTIMISMO DELL’EX EVRA: “SEGNA GONZALO” – A suonare una “piccola carica prima del big match” ci pensa l’ex Evra, che scommette proprio sull’argentino: “Calma Max, perché Gonzalo la metterà dentro. Dybala, mi raccomando, non farmi bestemmiare, fai gol come sai fare tu. Mi raccomando non date da mangiare per una settimana a Mario Mandzukic, lo voglio in versione ‘Mister no good’, così cattivo come un guerriero. Bonucci, sciacquati la bocca, voglio il solito soldato. Dani Alves, gioca bonito. Alex Sandro, ti voglio come un treno, avanti e indietro su quella fascia. Chiellini, ti voglio come un gorilla: non deve passare nessuno”. Con l’attesa crescono anche l’ottimismo e la sensazione, per molti giocatori bianconeri che intravvedono il loro tramonto sportivo, che questa possa essere l’ultima grande occasione: una spinta oppure un peso in più da sopportare?

MERCATO: SCHICK, DI MARIA E FABINHO – Marotta prepara i primi colpi di mercato. Dopo i riscatti di Benatia e Cuadrado, la spesa proseguirà quasi sicuramente con Schick: la Juve pagherà i 25 milioni della clausola rescissoria alla Sampdoria, dopodiché Allegri deciderà se reclutarlo subito oppure lasciarlo un anno in prestito sotto la Lanterna. L’attaccante ceco ha nel connazionale Pavel Nedved il principale sponsor torinese: “Patrik mi ricorda il primo Ibrahimovic: ha tecnica e velocità, e avrà tempo per mettere su il fisico come è successo a Zlatan – ha detto l’ex Pallone d’Oro ai media cechi -. Schick piace a tante squadre, non soltanto alla Juve. Per ora è un giocatore della Samp, ma c’è una clausola e quindi bisogna pagare la cifra e trovare un accordo con il giocatore”.

E’ vicino anche Keita, benché la trattativa con Lotito non sia delle più semplici, per i bianconeri. Ma non sarà facile nemmeno trattare l’acquisto di Di Maria dal Psg, indiespettito dallo scippo di Coman. L’argentino è il grande regalo anche in caso di ko in Champions (tra vittoria e sconfitta balla tanto prestigio ma una differenza di appena 4,5 milioni). Per l’argentino corteggiato anche dall’Inter è pronto un quadriennale da 7 milioni, 2 in meno di quanti ne incasserebbe a Parigi fino al 2019, più una cinquantina di milioni per il Psg. Più o meno la cifra che il Chelsea avrebbe stanziato per Alex Sandro, pallino anche del City di Guardiola. La Juve spera di blindare il brasiliano con un rinnovo fino al 2021, con ingaggio che passerebbe da 2,8 a 3,5 milioni più bonus. In caso di addio la Signora potrebbe provarci con Mendy, compagno di squadra al Monaco di quel Fabinho che resta il primo obiettivo per il centrocampo che verrà.

 

Fonte: Repubblica.it

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