Bankitalia: 2022 l’attività economica in Sicilia è aumentata del 3,7%, calo II sem.

Stagnazione industriale e crescita settore costruzioni e del terziario

Dopo una forte crescita nella prima metà del 2022, l’economia siciliana ha subito un rallentamento in un contesto di continue tensioni geopolitiche, un forte aumento dell’inflazione e un deterioramento del contesto finanziario.

Secondo gli Indicatori trimestrali dell’economia regionale (Iter), l’attività economica in Sicilia è aumentata del 3,7% nel 2022, in linea con la media nazionale. Questa crescita ha consentito un recupero quasi completo delle perdite di produzione associate alla pandemia. Lo riporta Bankitalia nel suo rapporto annuale “L’economia siciliana”, pubblicato oggi.

L’andamento dell’attività varia a seconda dei vari settori produttivi: alla stagnazione dell’industria si contrappone la crescita delle costruzioni e del terziario. Nel settore industriale, la ripresa che aveva caratterizzato il periodo post-pandemia ha perso slancio a partire dall’estate, nonostante l’aumento delle esportazioni, che ha interessato i prodotti petroliferi e altri settori.

Le imprese che hanno partecipato a un’indagine condotta dalla Banca d’Italia hanno segnalato un rallentamento delle ore di lavoro e una significativa stabilizzazione delle vendite a prezzi costanti.

L’aumento dei costi di produzione già in atto nel 2021 è stato intensificato nel 2022 dall’aumento dei prezzi delle materie prime energetiche, ma l’impatto sulla redditività è stato mitigato dall’aumento dei prezzi di vendita. Nell’ultimo trimestre del 2022, le difficoltà di approvvigionamento dei materiali di produzione che avevano influenzato l’attività commerciale si sono attenuate.

Nel settore delle costruzioni, l’espansione è stata trainata principalmente dall’edilizia residenziale, che continua a beneficiare delle misure di stimolo fiscale per la riqualificazione e il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici. Il turismo si è quasi completamente ristabilito ai livelli pre-pandemia, come testimoniato dal numero di passeggeri nei porti e aeroporti dell’isola.

Nel complesso, la redditività delle imprese è rimasta positiva, sostenendo l’accumulo di liquidità, che è rimasto elevato rispetto agli standard storici. L’espansione dei prestiti bancari, che è proseguita nella prima fase della domanda di credito a fini di investimento in presenza di tassi ufficiali in aumento, si è riversata sul costo dei prestiti bancari al settore produttivo.

Nel 2022 l’occupazione ha continuato ad aumentare, anche se non abbastanza da assorbire l’impatto della pandemia. Solo nel settore costruzioni il numero di occupati è stato più alto rispetto al 2019, grazie all’aumento dell’attività. L’aumento del tasso di occupazione è stato associato a un calo del tasso di disoccupazione, che tuttavia rimane doppio rispetto alla media nazionale.

Nel settore privato, il numero di attivazioni, al netto delle cessazioni, nella prima metà del 2022 è stato più alto rispetto agli ultimi anni, ma poi è tornato allo stesso valore del 2019. La creazione di posizioni lavorative è stata guidata da contratti a tempo indeterminato e ha beneficiato della conversione di alcuni contratti a tempo determinato che erano diventati effettivi l’anno precedente.

Nel 2022, il tasso di attività è leggermente aumentato, ma il numero di persone attive nel mercato del lavoro è diminuito, influenzato anche dalla progressione demografica. L’occupazione degli individui non occupati ma disponibili al lavoro potrebbe essere facilitata dall’attuazione delle riforme di politica attiva previste dal PNRR nell’ambito del programma Garanzia di Occupabilità (GOL).

Secondo l’analisi di Bankitalia, nel 2022 il reddito delle famiglie siciliane è aumentato in termini nominali, ma si è contratto in termini reali a causa dell’elevata inflazione. I consumi hanno proseguito la ripresa iniziata nel 2021, ma non hanno recuperato completamente i livelli pre-pandemia a causa dell’aumento dei prezzi e del deterioramento della fiducia.

Gli aumenti dei prezzi hanno avuto un impatto maggiore sulle famiglie più povere, i cui panieri di spesa erano costituiti, in termini relativi, da beni e servizi che hanno subito i maggiori aumenti di prezzo.

La crescita dei prestiti alle famiglie è proseguita sia nel settore del credito al consumo che in quello dei prestiti per l’acquisto di abitazioni, anche se i nuovi mutui ipotecari hanno subito un brusco calo nella seconda metà dell’anno a causa dell’aumento dei tassi di interesse. Considerato che i mutui a tasso fisso rappresentano un’alta percentuale del totale dei prestiti in essere, l’esposizione complessiva delle famiglie all’aumento dell’indebitamento è limitata.

Negli ultimi anni, il processo di razionalizzazione della rete distributiva ha risentito dell’opera di consolidamento del settore bancario e della diffusione di nuove modalità di contatto a distanza con la clientela, portando alla chiusura di molte filiali bancarie, soprattutto nelle aree a moderata attività economica.

Nel 2022, tutti gli indicatori chiave hanno mostrato un miglioramento della qualità del credito alla clientela siciliana. Il tasso di deterioramento è diminuito sia per le famiglie che per le imprese. Questa tendenza, assieme alle importanti operazioni di cessione di crediti deteriorati, ha contribuito a diminuire l’incidenza delle partite anomale sul totale finanziamenti bancari.

Dopo la crescita osservata nel 2021, l’andamento della raccolta si è indebolito. I depositi bancari hanno subito un rallentamento e il valore dei titoli in custodia è diminuito, risentendo del calo dei prezzi delle azioni e delle quote di OICR. Infine, guardando ai conti regionali, Bankitalia rileva un aumento della spesa delle Autorità siciliane nel 2022.

Le spese ricorrenti sono aumentate a causa dell’incremento del costo del lavoro e delle materie prime energetiche. Allo stesso tempo, sono aumentati i trasferimenti in conto capitale e gli investimenti diretti a famiglie e imprese, che in futuro potranno ricevere ulteriore sostegno dai fondi messi a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Per utilizzare i fondi disponibili, è necessario rafforzare le capacità di gestione degli appalti.

Le entrate delle Autorità siciliane sono aumentate a un livello superiore rispetto a prima della pandemia. Nonostante i miglioramenti, la situazione finanziaria degli Enti siciliani rimane critica, risentendo di una base imponibile limitata e di una bassa capacità di riscossione.

Giovanni Lombardi Stronati

 

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