Ballottaggi, il centrodestra esulta. Berlusconi: “Pronto a responsabilità”. Grillo: “Vittoria vicina”

Giuseppe Ruggieri

ROMA – Nel centrodestra è il momento dell’esultanza per gli ottimi risultati ottenuti ai ballottaggi. Ma se la vittoria alle comunali era nell’aria, presto i nodi verranno al pettine. E verrà il momento di fare i conti internamente alla rinata coalizione composta da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Con Silvio Berlusconi che si dice pronto a farsi carico della responsabilità verso gli elettori: “Gli italiani ci chiedono di essere uniti e di cambiare il Paese e ci hanno dato il mandato di cambiare il futuro delle nostre città. È una responsabilità forte nei loro confronti che avverto pienamente e della quale sono pronto a farmi carico, con Forza Italia e tutta la coalizione”.

Grillo invita all’unità. Parallelamente il M5S non si scoraggia di fronte ai non brillanti risultati, anzi va all’attacco. Beppe Grillo in un post sul suo blog rassicura: “Ogni maledetta elezione il M5S continua a crescere. Da qui al governo è questione di pochi metri”, scrive citando il film con Al Pacino “Ogni maledetta domenica”. E mette un freno alle divisioni interne: “La nostra squadra è grande, siamo cittadini, siamo portavoce. Perciò o noi andiamo avanti adesso come collettivo, o saremo annientati individualmente”.

Quale centrodestra? D’altro canto se il modello “largo” e unito ha consentito al centrodestra di riuscire nell’intento di strappare ben dodici città capoluogo al centrosinistra, altra cosa è riproporre il “modello Toti”, che prevede una lista unica con la Lega. Ipotesi, quest’ultima, che al momento viene respinta con forza dal Cavaliere e i suoi. Tornare a puntare sul modello delle comunali anche alle future elezioni politiche significherà, allora, anche incoraggiare un sistema elettorale di tipo maggioritario che faciliti le coalizioni. Ben visto dal leader della Lega Matteo Salvini, ma ripudiato da Forza Italia, che finora ha insistito per il proporzionale. Di fatto, con l’attuale legge elettorale – il Consultellum, ossia l’Italicum corretto dalla Consulta – la via delle coalizioni è impraticabile.

La visione di Salvini. Salvini afferma di non vedere l’ora di esportare il modello di queste amministrative a livello nazionale, ossia quello della coalizione a trazione leghista: “Abbiamo fatto 30 – afferma in conferenza stampa- facciamo 31. Se dopo decenni ci chiedono di governare Genova, Pistoia o Sesto San Giovanni, vuol dire che possiamo governare anche il Paese. Con idee chiare, senza tentennamenti fra stare o no con Renzi”. E rivendica il primato del Carroccio in alcune città: “Siccome la matematica non è un’opinione, nei centri più importanti al voto dove il centrodestra ha vinto la Lega è il primo partito a Genova, Monza, Alessandria e Verona”. Ma i risultati, aggiunge ancora Salvini, sono stati soddisfacenti anche al centro e al Sud: “Abbiamo quattro consiglieri comunali a L’Aquila, per la prima volta nella storia. Abbiamo eletto 32 consiglieri comunali in Sicilia e cinque a Ladispoli. Questo dedicato a chi dice che sotto il Po la Lega non c’è. Sotto il Po a volte la Lega fa risultati migliori rispetto agli alleati”.

Il profilo moderato di Berlusconi. Il tema della leadership interna al centrodestra, dunque, sarà un altro terreno su cui si giocherà lo scontro interno alla coalizione. È ancora Berlusconi a tracciare la via, chiarendo subito la sua idea di coalizione “moderata” (e quindi a trazione forzista): “Dai risultati delle comunali – sostiene l’ex premier in una nota – si può ripartire con un chiaro profilo liberale, moderato, basato su radici cristiane, secondo il modello di centrodestra vincente in tutt’Europa e oggi anche in Italia”.

Fonte: Repubblica

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