Delitto Macchi, teste scagiona Binda

VARESE – “Binda era in vacanza con noi a Pragelato, dormiva nella mia stessa camerata”. Lo ha affermato un testimone, Gianluca Bacchi Mellini, nel corso del processo davanti alla Corte d’Assise di Varese a carico di Stefano Binda, accusato dell’omicidio di Lidia Macchi, la studentessa massacrata con 29 coltellate nel gennaio 1987. Dichiarazioni che confermano l’alibi fornito di Binda, arrestato nel gennaio 2016 con l’accusa di aver ucciso la ragazza vicina a Comunione e Liberazione, che ha sempre sostenuto che nei giorni in cui avvenne il delitto si trovava in vacanza con un gruppo di Gioventù Studentesca a Pragelato, località sulle montagne piemontesi. Un’altra persona ha riferito in aula, trent’anni dopo la vacanza, di ricordare la presenza di Binda. Altri testimoni, invece, hanno fornito dichiarazioni di segno opposto.
Secondo le accuse Binda si trovava nel Varesotto tra il 5 e il 6 gennaio 1987, nell’arco di tempo tra la scomparsa di Lidia Macchi e il ritrovamento del cadavere nei boschi di Cittiglio.

Fonte: ANSA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *