Contrazione domanda interna registrata da tutte le imprese della filiera del turismo
La stagione turistica estiva 2024 è stata “al di sotto delle aspettative” nonostante l’aumento del +1,6% dei turisti stranieri, con un maggior numero di arrivi dall’estero rispetto allo scorso anno. È quanto stima il Centro Studi Turistici per Assoturismo Confesercenti guardando alla stagione estiva.
“Tra giugno e agosto il numero di pernottamenti è diminuito dello 0,7%, con un calo di 1,4 milioni rispetto all’anno precedente”. I cali sono stati significativi nelle località balneari (-4,1%), nei centri termali (-5,3%) e nei laghi (-3,7%). In termini assoluti, il numero di pernottamenti degli italiani nel trimestre estivo è stimato in 105,4 milioni di notti e raggiungerà i 108,6 milioni di notti del 2023”, spiega il Centro Studi Turistici per Assoturismo.
“La contrazione della domanda interna è stata registrata da tutte le imprese della filiera turistica, in particolare dalle strutture balneari e dalla ristorazione”.
“Anche le strutture ricettive hanno risentito del calo della capacità di spesa degli italiani, con soggiorni ancora più brevi e, di conseguenza, maggiori costi amministrativi per le imprese. Complessivamente, la durata media dei pernottamenti degli ospiti è scesa da 4,0 notti dell’anno 2023 a 3,9 notti, mentre è diminuita anche la domanda di servizi aggiuntivi, con conseguente aumento dell’interesse per le strutture ricettive a basso costo per controllare meglio il budget delle vacanze”.
Secondo il Centro Studi Turistici di Assoturismo Confesercenti, “il dinamismo delle prenotazioni registrato a inizio stagione lasciava presagire un trimestre estivo abbastanza promettente, ma i risultati ad oggi, non solo per le località balneari, montane e termali, anche per le destinazioni non interessate dal turismo internazionale, sembrano essere inferiori alle aspettative”.
L’aumento dei turisti stranieri è stimato a +1,6%, non solo nel settore alberghiero (+2,4%) ma anche negli esercizi complementari (+0,9%). In termini assoluti, il numero stimato di pernottamenti aumenta a oltre 105,1 milioni, rispetto ai 103,4 milioni del 2023. Tuttavia, questo aumento non basta a compensare il calo della domanda interna.
La flessione del mercato è stata avvertita in tutte le regioni del Paese, ad eccezione delle strutture ricettive situate nel Nord Ovest, che hanno, invece, registrato una stabilità o un aumento lieve (+0,4%) grazie all’aumento dei turisti stranieri (+2,2%).
Le regioni del Nord Est hanno registrato il risultato peggiore (-1%), con un calo significativo dei visitatori italiani (-2,9%), nonostante l’aumento dei visitatori stranieri (+0,5%). Il Centro ha registrato un risultato pari a -0,8% a causa della diminuzione degli italiani (-3,5%) e dell’aumento degli stranieri (+1,9%). Al Sud e nelle Isole il dato è pari a -0,6%, con una diminuzione dei visitatori italiani (-2,8%) e un aumento dei visitatori stranieri (+4,1%).
Ciro Di Pietro
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