Fatturazione elettronica, allarme occupazione per il 77% dei commercialisti italiani

 

L’appello è stato lanciato da Vittoria Tonelli e Marco Cuchel

in occasione del congresso nazionale dell’Anc di Pesaro

 

PESARO – “La fatturazione elettronica e ulteriori cambiamenti normativi stanno portando l’amministrazione finanziaria ad avocare le competenze fiscali dei commercialisti. Il 77% degli iscritti all’Ordine basa la maggior parte della propria attività nell’area contabile e fiscale: di conseguenza, il processo di disintermediazione selvaggia che l’Amministrazione finanziaria sta portando avanti metterà questi professionisti in enorme difficoltà”. Lo ha detto Maria Vittoria Tonelli, presidente dell’Associazione nazionale commercialisti di Pesaro-Urbino e consigliera di amministrazione della Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri, nel corso del congresso nazionale Anc che si è tenuto a Pesaro.

“Non possiamo permettere che la normativa sulla fatturazione elettronica, una volta che sarà entrata in vigore a pieno regime”, ha affermato il presidente Anc, Marco Cuchel, “sia causa di svilimento della figura del commercialista, la cui centralità, come ruolo e figura, non è in discussione per quanto concerne i rapporti tra aziende e Pubblica Amministrazione.  Se si dovesse avverare anche solo in parte quello che temiamo rispetto alla drastica riduzione del volume di attività dei commercialisti, la politica dovrà affrontare la necessità della messa in campo di adeguati ammortizzatori sociali per decine di migliaia di dipendenti che rimarranno senza lavoro”.

“I commercialisti italiani chiedono che gli venga riconosciuto il ruolo che svolgono da sempre: garanti nei confronti della pubblica amministrazione del lavoro svolto dagli imprenditori”, ha spiegato Luigi Pagliuca, presidente della Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri.  “Una prima risposta potrebbe essere rappresentata dell’equo compenso per professionisti. Quando un contribuente si rivolge a un commercialista o a un esperto contabile – ha aggiunto – ha la garanzia di lavorare con un professionista abilitato, che ha sottoscritto un’assicurazione rct professionale e che è costantemente aggiornato sulle evoluzioni delle normative economico-giuridiche. Ovviamente questa tipologia d’incarico deve essere retribuita in maniera adeguata e l’equo compenso è uno strumento ideale”.

 

“Il Parlamento dovrà dare risposte soddisfacenti ai dottori commercialisti ed agli esperti contabili  nell’interesse dell’intero paese e del sistema economico – ha rimarcato Andrea de Bertoldi, segretario della Commissione Finanze del Tesoro di Palazzo Madama. “Sarà importante uscire dal clima di confusione in cui oggi si trova questa categoria professionale – ha aggiunto – con l’obiettivo di assegnare ruoli e competenze specifiche coinvolgendo anche il mondo accademico”.

Per il consigliere d’amministrazione della Cnpr, Donato Montibello, “la scuola, l’università ed in particolare l’innovazione del rapporto tra la formazione e il mondo del lavoro risultano centrali: per questo stiamo lavorando con forza a un progetto che sia in grado di dare le giuste competenze e nuove opportunità di lavoro a migliaia di ragazzi che con il loro percorso di studio potranno diventare esperti contabili e potranno farlo avendo le competenze necessarie per sfidare il mercato e crearsi una nuova e soddisfacente posizione lavorativa”.

Secondo il vicepresidente dei commercialisti italiani, Davide Di Russo, “la professione attraversa una fase di profondo mutamento. Per quanto “la semplificazione” sia suscettibile di avere sul lungo periodo risvolti positivi, nell’immediato rischia di recare un indesiderato carico di inconvenienti. Si tratta di novità che, per un verso, comportano uno sgravio di incombenze ma che, nel contempo, si traducono inevitabilmente in una consistente e pericolosa contrazione dei margini di attività per i Colleghi che operano in modo pressoché esclusivo nel settore fiscale e tributario”.

“L’esperto contabile è una professione da valorizzare – ha sostenuto il presidente dell’Ordine dei commercialisti di Pesaro-Urbino, Paolo Balestrieri,, e fa bene la Cassa Ragionieri a prodigarsi per fornire ad essa un’identità necessaria per anticipare l’ingresso, soprattutto dei giovani, nel mondo del lavoro”.

Giorgio Calcagnini, professore ordinario di economia politica presso la Facoltà di Economia dell’Università di Urbino, ha evidenziato che “in un contesto internazionale sempre più competitivo, sono fondamentali le opportunità offerte dalla “nuova economia”, anche grazie a figure professionali specializzate. È in questo contesto che si deve collocare anche la figura dell’esperto contabile, che diventa una opportunità di occupazione per i nostri giovani alla ricerca di occupazioni che, oltre garantire un reddito, offrano opportunità di crescita professionale”.

A fargli eco Francesca Cesaroni, professore ordinario di economia aziendale presso la Facoltà di Economia dell’Università di Urbino: “Per gli studenti intenzionati a intraprendere la professione di esperto contabile, la Scuola di Economia dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo da diversi anni propone il corso di laurea in Economia e Management – Curriculum Amministrazione d’Impresa e Professione, un percorso di studi triennale specificamente dedicato alla formazione di esperti in tematiche relative all’amministrazione e al controllo delle imprese”.

“I commercialisti in questi anni hanno contribuito a far sì che l’Italia divenisse un Paese moderno senza nulla da invidiare, anzi, da esempio ai molti nostri competitor”, ha sottolineato Giorgio Luchetta , consigliere Cndcec con delega alla deontologia . “Credo che sia semplice pensare alla nostra professione senza fare chissà quali sforzi o voli pindarici – ha aggiunto -, la verità da sempre è solo una: noi c’eravamo, noi ci siamo, noi ci saremo”.

 

Per Andrea Benetti, componente del comitato dei delegati Cnpr, “l’esperto contabile è una figura con grandi possibilità e prospettive, se ben veicolata e valorizzata. Al giorno d’oggi, con gli scenari che cambiano rapidamente, può divenire un punto di riferimento per il nostro tessuto produttivo: la flessibilità nell’approccio alla vita aziendale unite alle importanti competenze che fanno parte del bagaglio di un professionista saranno determinanti, ne sono convinto, per la crescita di questa figura”.

 

E’ importante puntare sui giovani professionisti – ha evidenziato Manuela Ardillo, presidente della Commissione Giovani dell’Odcec di Milano – perché possono contribuire allo sviluppo delle pmi attraverso nuove tecnologie, consigliando ai manager l’applicazione di strategie innovative e particolarmente performanti.  La richiesta delle nuove generazioni è di concedere un accesso al credito agevolato per rendere meno difficoltoso l’avvio dell’attività professionale”.

 

Nel corso del forum è stata ricordata la figura dell’ultimo presidente dei ragionieri italiani, Wiliam Santorelli, recentemente scomparso, con una targa consegnata al figlio Gianluca, iscritto all’albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili.

Ai lavori del congresso, introdotti da Antonio Delle Noci, assessore al Bilancio del Comune di Pesaro, hanno partecipato gli studenti del quinto anno dell’istituto Bramante.

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