Fisco, la burocrazia ci sta uccidendo

 

 

Lo ha detto Marco Cuchel al forum di Roma promosso da Associazione Nazionale Commercialisti e Confimi industria su semplificazione fiscale e previdenziale con la presentazione del Manifesto programmatico alle forze politiche

 

ROMA – Semplificazione, meno burocrazia e alleggerimento del carico fiscale: sono queste le assolute priorità sulle quali Associazione Nazionale Commercialisti e Confimi Industria chiedono interventi alla politica, in vista delle elezioni politiche del 4 marzo. Nell’interesse dei professionisti, delle imprese e, quindi, di un Paese che non può permettersi di affossare la timida ripresa economica a causa dell’eccesso di farraginosità e burocrazia.

Queste priorità sono state illustrate in un apposito manifesto presentato a Roma, nel corso del forum “politica, professioni e imprese a confronto sul futuro del Paese”. Nella proposta di Confimi e Anc si chiede di elevare lo Statuto del contribuente (l.212/2000) a norma di rango costituzionale – battaglia condotta da tempo -, con ciò ottenendo “la tanto auspicata certezza nel diritto tributario semplificando la gestione complessiva della materia fiscale sia per il Contribuente che per l’Amministrazione finanziaria”; “ristabilire chiarezza sui ruoli degli attori in campo fiscale”, prevedendo la riforma dell’istituto della mediazione tributaria “con l’affidamento ad un Ente terzo così come previsto nella mediazione civile”. E, ancora: deduzione totale del costo del lavoro in tutte le sue forme (in attesa della definitiva eliminazione), deducibilità piena del costo dei fattori produttivi territoriali (non speculativi), l’eliminazione della Tasi.

Il presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti Marco Cuchel ha sottolineato l’utilità del forum “perché ha messo a confronto i rappresentanti delle liste in corsa alle prossime elezioni con le imprese e le professioni economiche, dando la possibilità agli operatori del settore di conoscere nel dettaglio le proposte su temi della massima urgenza che dovranno avere l’assoluta priorità nell’agenda del prossimo governo. Semplificazione, minore burocrazia e trasparenza sono i pilastri delle nostre richieste che chiediamo vengano ascoltate dalla politica”.

Il presidente della Cassa ragionieri Luigi Pagliuca, intervenuto all’iniziativa, ha sottolineato la necessità di promuovere “un maggior rapporto con le libere professioni economiche: solo un confronto con chi applica la materia tutti i giorni consente di capire quali sono i migliori interventi da fare. La priorità deve essere semplificare, semplificare, semplificare. La più grossa palla al piede che ha oggi l’economia italiana é la burocrazia, che si somma ai problemi di liquidità, giustizia e agli altri che tutti ben conosciamo. In più – ha ribadito – ci sono una serie di adempimenti inutili che vessano e uccidono l’imprenditoria nazionale”.

Per Flavio Lorenzin, vicepresidente Confimi Industria con delega a Fisco e Semplificazioni, “bisogna puntare immediatamente su una semplificazione che deve andare verso l’interesse delle imprese e non solo delle pubbliche amministrazioni. E’ fondamentale che la politica torni a ricoprire un ruolo catalizzatore delle problematiche degli operatori. Imprese e professionisti sono chiamati ad operare in un contesto internazionale ultracompetitivo, ma in un sistema-Paese che certo non li aiuta. Non è solo questione di tassazione eccessivamente elevata ma, soprattutto, di un carico di oneri impropri e adempimenti burocratici esagerati che si aggiungono ai problemi del credito”.

Andrea Mazziotti, candidato di “Più Europa”, ha ricordato come “il nostro e’ un movimento liberale che vuole la semplificazione, e puntiamo a farla per le persone fisiche proponendo tre aliquote. Poi abbiamo una serie di proposte per i liberi professionisti e per le imprese, sia di semplificazione che di investimento da parte del bilancio dello Stato per la riduzione fiscale per le imprese, in un quadro di solidità di bilancio. In questo periodo sentiamo promesse di tutti i tipi: la verità è che c’è una buona crescita e che bisogna puntare sulle imprese. Se si promette ai cittadini qualsiasi tipo di riduzione fiscale non si può fare nulla.

Noi, piuttosto – ha sottolineato ancora – crediamo che si debba puntare sulle imprese e che la crescita debba partire da lì. Abbiamo allegato al nostro programma le proposte di Calenda e Bentivogli sul Piano industriale per l’Italia, pensiamo che si debba puntare su innovazione, semplificazione riduzione fiscale ripartendo da imprese e professioni. Se si promettono regali e oboli di vario genere senza coperture semplicemente si affossa il Paese”.

Anche Stefano Fassina, parlamentare e candidato di Liberi e Uguali, ha sollecitato un sistema fiscale più semplice: “bisogna fare tanto ancora per la semplificazione. Tantissimi contribuenti sono fortemente penalizzati dalla burocrazia, che talvolta costa di più dell’imposta che si deve pagare. Le modifiche al sistema fiscale non possono avere retroattività, e poi bisogna dare valore costituzionale allo Statuto del contribuente.

Altra nostra proposta: chi ha le competenze, come i professionisti, deve essere ascoltato sistematicamente prima dell’emanazione di provvedimenti, decreti, atti amministrativi. Dunque, sì alla semplificazione, e sí anche all’equità: il sistema fiscale italiano deve rispettare il criterio della progressività. La semplificazione non può contraddire la progressività”.

Marco Leonardi, Consigliere economico della Presidenza del Consiglio, ha puntato sulla centralità della famiglia: “é certamente importante avviare una progressiva riduzione delle tasse sulle imprese per creare lavoro. Quanto alla questione della tassazione sulla famiglia, serve uno spostamento delle riforme per alleviare la tassazione sulle famiglie con figli, perché abbiamo un problema di eccessiva tassazione per chi ha figli. La flat tax? Non serve sostanzialmente a nulla”.

La rappresentante del Movimento 5 Stelle, la parlamentare Carla Ruocco, ha ribadito l’importanza dell’inserimento dello Statuto del contribuente in Costituzione: “é oggetto di una mia proposta di legge, ed é una battaglia da portare avanti. Sono pienamente d’accordo anche sulla necessità di una maggiore semplificazione, ed anche sulla fatturazione elettronica.

Che, però, deve essere attuata attraverso la collaborazione dei soggetti in campo, perché deve realmente rappresentare una semplificazione e non deve comportare alcun aggravio di costi. Respingo inoltre al mittente le eccezioni sull’aumento del debito pubblico: non si può sostenere che l’austerity porta a risolvere i problemi”.

Tranchant Massimo Garavaglia, assessore all’Economia della Regione Lombardia, rappresentante della Lega: “ridurre la spesa non é la soluzione. La spesa bisogna qualificarla, occorre puntare sulla spesa di investimento. Noi proponiamo una rivoluzione del ‘buonsenso fiscale’ e della finanza pubblica. In più, occorre estendere il sistema forfettario per aggredire l’omessa fatturazione e l’economia informale”.

“Tutti dicono che serve un fisco semplice”, ha osservato il viceministro dell’Economia Luigi Casero, “ma il problema é che poi il fisco semplice va attuato. Come? Confrontandosi con chi agisce sul campo tutti i giorni. E’importante la collaborazione con i professionisti, i commercialisti, affinché l’attuazione delle norme che ‘entrano’ nella vita del Paese sia il più semplice possibile”.

Quanto alla fatturazione elettronica, “é una grande scommessa verso la modernizzazione del Paese. Non puó fallire: se dovesse andar male, il Paese ritornerebbe indietro. L’importante é che la realizzazione di questa innovazione sia semplice e, nello stesso tempo, graduale”.

Ora la parola passa alla politica, e alle grandi sfide che dovrà affrontare.

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