Quei conti dimenticati in banca: un tesoro da due miliardi allo Stato

Nei depositi “dormienti” i soldi lasciati da chi muore. Le banche non devono cercare gli eredi. Finiscono in un fondo per indennizzare i risparmiatori frodati. Ma i governi li usano per altri fini

di FLAVIO BINI

MILANO – A Caselle in Pittari, in provincia di Salerno, qualcuno avrebbe dovuto trovare i familiari di Antonio F. Suo fratello, suo cugino, il figlio del cugino, fino al sesto grado di parentela. Qualcuno avrebbe dovuto dire loro che il signor Antonio è morto molti anni fa con un piccolo ma importante segreto: un conto da oltre 41 mila euro, custodito in una filiale di Sala Consilina, un comune poco lontano. Soldi rimasti fermi per oltre dieci anni, perché nessuno della sua famiglia sapeva che erano lì, prima che lo Stato – il 30 marzo del 2016 – prelevasse quella somma e la trasferisse nelle casse pubbliche. Perché così dice la legge. Anche se i suoi parenti avrebbero avuto diritto, sempre secondo la legge, a ereditare quella somma. Il punto è che nessuno li ha avvisati, perché nessuno era obbligato a farlo. E anche questo lo dice la legge. Il figlio maggiore lo scopre soltanto oggi, al telefono: “Un conto da 41 mila euro? Non ne so niente. È sicuro?

Fonte:Repubblica

Andrea Vetromile

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