MTV Music Awards La Musica VS Trump

Le premesse c’erano tutte perché la musica non perdona, nemmeno quella luccicante e più plastificata del pop,  che si riprende uno dei suoi ruoli primari, quello sociale e di denuncia. Innanzitutto i protagonisti, o soprattutto, le protagoniste: sono state soprattutto  donne,  tenaci come Katy Perry, presentatrice la serata, a esporsi. Il suo nuovo album, Witness, rimarrà fissato nella sua carriera come il primo baluardo politico; poi la tigre americana P!nk e Paris Jackson, figlia  di Michael, ma anche il rapper più famoso degli ultimi anni, Kendrick Lamar, che è stato il giocoliere della serata con ben sei premi e che ha restituito l’hip hop ai territori che gli spettano, riportando il motiv generato dalle strade e che le strade le racconta all’attenzione di un pubblico mainstream. Poi, c’è MTV: è l’emittente cultural-musicale tra le più libere, da sempre schierata per l’uguaglianza, l’inclusione, la lotta alle discriminazioni e, in particolar modo, sostenitrice dei diritti della comunità LGBTQ: la statuetta che rappresenta il premio dei Video Awards, l’astronauta – il ‘moon man’ con bandiera in mano, una volta dalle fattezze solo maschili – è stato trasformato in un individuo, una ‘moon person’, i cui connotati sessuali non sono definiti. Infine, la tempistica: la 34esima edizione degli MTV Video Awards, che si è tenuta la scorsa sera al Forum di Inglewood, in California, è la prima dell’era del presidente Trump, il presidente più contestato da molti anni a questa parte.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *