Il missile nordcoreano affossa i mercati. L’euro sfonda quota 1,2 dollari

Tornano a crescere la tensioni dopo la nuova minaccia di Pyongyang. Impatto negativo sulle Borse asiatiche: Tokyo chiude in calo dello 0,45% con il netto rafforzamento dello yen. Continua a crescere la valuta europea, che torna ai livelli del 2015. Sale ancora la fiducia dei consumatori tedeschi. Il petrolio tenta la ripresa dopo il netto calo di ieri per i danni in Texas dell’uragano Harvey

MILANO –  Il missile lanciato dalla Corea del Nord e che ha sorvolato il territorio giapponese riaccende la preoccupazione dei mercati mentre il presidente Usa Trump afferma che “tutte le opzioni sono sul tavolo”.  Chiudono in calo i listini europei: Milano cede l’1,46%, Londra lo 0,87%, Francoforte l’1,46% e Parigi lo 0,94%. La flessione era iniziata con le Borse asiatiche con Tokyo che ha archiviato la seduta in calo: l’indice Nikkei ha lasciato sul terreno lo 0,45%, appesantito soprattutto dal rafforzamento dello yen, valuta rifugio per eccellenza. Wall Street, invece,alla chiusura dei mercati europei oscilla intorno alla parità: il Dow Jones sale dello 0,09%, l’S&P500 perde lo 0,12% e il Nasdaq cresce dello 0,16%.

Ma è soprattutto l’euro a ad occupare la scena. La valuta europea prosegue la sua corsa e, dopo aver sfondato la soglia psicologica del cambio 1,2 sul dollaro, si attesta a quota 1,2035 sul biglietto verde, contro l’1,1970 visto al termine della giornata di ieri, ai livelli toccati a gennaio 2015. “Durante il meeting di Jackson Hole non sono state date guidance specifiche di politica monetaria, dovremmo quindi aspettare le prossime riunioni della Bce e della Fed per ottenere maggiori dettagli sulle rispettive strategie future”, rileva Patrice Gautry, Chief Economist di Union Bancaire Privée – UBP. “In attesa delle prossime indicazioni, mercati e valute rimarranno dipendenti dai dati e l’euro potrebbe tornare a toccare nuovi massimi contro il dollaro, in quanto il dibattito sul tetto del debito pubblico statunitense (il cosiddetto debt ceiling) appare piuttosto confuso”.

Fonte:Repubblica

Giuseppe Ruggieri

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