Fed e Bce raffreddano i mercati. Borse europee in calo

MILANO – Ore 15.55. Le Borse europee ripartono in lieve calo dopo i guadagni di ieri. Gli spunti maggiori arrivano dai verbali pubblicati dalla Bce sull’ultima riunione del board di fine luglio. I governatori hanno espresso preoccupazione per i futuri eccessivi rialzi dell’euro. Timori che hanno trascinato giù la moneta unica che è scesa nuovamente sotto quota 1,17 sul dollaro. Anche i listini europei hanno scontato al ribasso i segnali emersi dalle minute. Milano perde lo 0,38%, Londra lo 0,41%, Francoforte cede lo 0,28% e Parigi lo 0,4%. Solo Milano riesce a fare meglio, trattando appena sopra la parità. A frenare gli acquisti anche gli input arrivati in tarda serata ieri dagli Usa. Prima la decisione di Donald Trump di smantellare i consigli istituiti con i vertici delle principali aziende del Paese, colpevoli secondo il presidente Usa di un atteggiamento troppo critico sul comportamento di Trump dopo i fatti di Charlottesville, poi la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Fed, che hanno mostrato una netta divisione tra i membri della Banca Centrale Usa a proposito degli ultimi dati sull’inflazione americana. Indicazioni che però alcuni suggerirebbero prudenza prima di procedere al nuovo rialzo entro fine anno annunicato già in diverse occasioni, dall’altro chi ritiene che ulteriori rinvii possano spingere l’inflazione verso impennate pericolose.

Input che ancora oggi hanno appesantito anche oggi gli indici Usa. Il Dow Jones cede lo 0,29, il Nasdaq lo 0,28% mentre l’S&P500 cresce dello 0,14%. In ribasso anche la Borsa di Tokyo, con il Nikkei che ha chiuso in flessione dello 0,14%. Wall Street ha invece terminato le contrattazioni con tutti gli indici in lieve rialzo.

Lieve movimento al rialzo per lo spread che apre questa mattina a quota 162 punti, dopo essere rimassto per circa dieci giorni agganciato a quota 160. ll rendimento del decennale italiano sale al 2,04%.

Sul fronte dell’agenda macroeconomica è il dato dell’inflazione europea comunicato da Eurostat il dato più importante della giornata. La crescita dei prezzi si conferma all’1,3% su base annuale, in linea con le stime preliminari.

Corposo il pacchetto di dati arrivati dagli Stati Uniti nel pomeriggio. A luglio la produzione industriale è cresciuta per il sesto mese consecutivo anche se leggermente meno delle previsioni. Il mese scorso la produzione industriale è salita dello 0,2%, dopo il rialzo dello 0,4% di giugno (dato invariato). Gli analisti si attendevano una crescita dello 0,3%. in calo ma meno delle previsioni il dato dell’indice Fed di Philadelphia, che misura l’andamento del settore manifatturiero dell’area di Filadelfia, sceso da 19,5 a 18,9 punti rispetto al 18,5 previsto. Meglio delle attese le statistiche sulle richieste settimanali di sussidi disoccupazione, calate a quota 232 mila unità nella settimana al 14 agosto rispetto alle precedenti 244 mila e a fronte di un dato atteso di 240 mila.

In mattinata sono arrivati invece i dati sulla disoccupazione in Francia, scesa al 9,2%, tornando ai livelli dell’inizio del 2012.

Petrolio in lieve rialzo, con il Wti a 46,86 dollari al barile e il Brent a 50,45 dollari. In risalita l’oro, a 1288 dollari l’oncia.

 

Fonte: Repubblica.it

 

 

 

 

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