Camorra e riciclaggio,così i clan arruolavano professionisti e direttori di banca a Bologna

Diciassette misure cautelari eseguite dalle Fiamme Gialle, oltre cinquanta gli indagati, un vastissimo patrimonio che finisce sotto sequestro, sopratutto unità immobiliari che ammontano a ben 700 milioni di euro.

Camorra e riciclaggio, così i clan Puca e Mallardo dall’hinterland napoletano mettevano radici in mezza Italia – a Bologna soprattutto – e cooptavano professionisti e direttori di banca.

Tutti finiti nel blitz della Guardia di Finanza: esponenti delle cosche e complici eccellenti, tra cui un vertice di un istituto di credito del capoluogo emiliano, un altro collega in pensione ed un commercialista. Le accuse, a vario titolo, vanno dall’associazione mafiosa alla truffa alle assicurazioni fino al reinvestimento di capitali sporchi.

Diciassette misure cautelari eseguite dalle Fiamme Gialle, oltre cinquanta gli indagati, un vastissimo patrimonio che finisce sotto sequestro, sopratutto unità immobiliari che ammontano a ben 700 milioni di euro.

L’inchiesta è condotta dalla pm Cristina Ribera della direzione distrettuale antimafia di Napoli e coordinata dal procuratore aggiunto antimafia Filippo Beatrice. Ad operare alle prime luci dell’alba, il Nucleo della tributaria di Bologna, con il comando provinciale di Napoli e lo Scico di Roma. Le misure cautelari colpiscono gruppi dell’organizzazione operativi , oltre che in Emilia Romagna, anche in Umbria, Abruzzo, Lazio, Abruzzo, Sardegna, Lombardia. Ma la ‘testa’ restava in Campania, in particolare nell’area del giuglianese.

Fonte:Repubblica

Ciro Di Pietro

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