Borse Ue in timido rialzo, vendite sui titoli governativi. A Milano Unipol balza con il riassetto

MILANO – Ore 13.00. Le Borse europee provano a risollevare la testa dopo le forti vendite della vigilia, mentre sul mercato dei titoli di Stato continua il generalizzato rialzo dei rendimenti: gli investitori hanno interpretato le recenti prese di posizione di Fed, Bce e Banca d’Inghilterra come un avvicinarsi delle strette monetarie, per quanto l’Eurotower in particolare si sia affrettata a chiarire che ogni percorso di uscita dal Quantitative easing sarà assolutamente graduale. A sostegno della posizione accomodante di Mario Draghi – che per mandato ha l’obiettivo di portare i prezzi vicino al +2% – ci sono i dati appena diffusi da Eurostat. Secondo la stima provvisoria, l’inflazione nella zona euro a giugno si attesta all’1,3%, in calo rispetto all’1,4% di maggio e all’1,9% di aprile. Si tratta di un dato in attesa con le stime ma che certifica quanto sia ancora lungo il percorso di stabilizzazione dei prezzi, su livelli accettabili per la Bce. Escludendo alimentari, tabacco ed energia i prezzi sono stimati in crescita dell’1,1%, dal precedente +0,9%.

Nel Vecchio continente, Milano guadagna lo 0,37%. A Francoforte l’indice Dax sale dello 0,28%. A Parigi il Cac 40 guadagna lo 0,68% e a Londra il Ftse 100 sale dello 0,32%. Sui listini ha pesato inizialmente a la frenata di ieri di Wall Street con il Nasdaq che ha chiuso in calo dell’1,44%, registrando la peggore seduta dell’anno. Una debolezza che ha condizionato anche le contrattazioni di Tokyo, con l’indice Nikkei che ha terminato stamane in calo dello 0,92% a 20.033,43 punti. A Piazza Affari, fari puntati su Unipol che questa mattina ha annunciato il riassetto del gruppo con la creazione di una bad bank con 3 miliardi di sofferenze e la cessione di alcune attività assicurative a UnipolSai. Il titolo è bene intonato sul listino milanese, mentre scende nettamente UnipolSai.

Pur registrando un lieve arretramento, l’euro si conferma ai massimi visti da un anno. La moneta unica europea, vale 1,1425 dollari (1,1440 ieri sera dopo la chiusura di Wall street) e 128,07 yen. Poco mosso lo spread: il differenziale tra Btp e Bund segna 170,9 punti come alla chiusura di ieri. Ma, come accennato, il rendimento dei titoli sovrani è in crescita negli ultimi giorni: i decennali italiani si sono portati sopra il 2,15%, quelli tedeschi hanno superato lo 0,45%. Insieme a quelli francesi e britannici, nota il Financial Times, nell’ultima settimana sono tutti saliti di almeno 20 punti base, a testimonianza di come il mercato stia preparando una nuova fase da parte delle Banche centrali. Il Tesoro italiano ha intanto emesso Btp a cinque e dieci anni con rendimenti in calo nel primo caso al 0,81% (2,5 miliardi assegnati) e stabili al 2,16% nel secondo (3,85 miliardi assegnati).

Tra i dati rilevanti di giornata, oltre all’inflazione dell’Eurozona si segnala il Pil britannico del primo trimestre, confermato al +0,2% sul trimestre precedente e al +2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sopra le attese l’indice pmi manifatturiero cinese: a giugno si è raggiunto un risultato di 51,7, superiore al 51,2 registrato nei precedenti mesi di maggio e aprile.

Petrolio in leggero rialzo. Il Wti con consegna ad agosto guadagna 30 centesimi ed è scambiato a 45,21 dollari al barile, come il Brent che passa di mano a 47,71 dollari. Lieve flessione invece per l’oro: il metallo viene scambiato a 1.244 dollari, in calo dello 0,12%.

 

Fonte: Repubblica.it

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