Morbillo, muore una bambina di 9 anni a Roma

Giuseppe Ruggieri

La piccola è deceduta ad aprile al Bambino Gesù. Aveva una cromosomopatia. Villani: “Abbiamo tentato di tutto, se fosse stata vaccinata forse ce l’avrebbe fatta”. E in Sardegna il primo caso di tetano dopo 30 anni

UNA BAMBINA di 9 anni è morta ad aprile per le conseguenze del morbillo all’ospedale Bambino Gesù di Roma ma il caso è stato registrato solo ora. La bambina soffriva di una cromosomopatia, una malattia genetica complessa. “Era in una condizione di estrema fragilità – spiega a Repubblica Alberto Villani, primario di Pediatria all’ospedale pediatrico romano e presidente della Sip, la società italiana di Pediatria – ma se non avesse preso il morbillo forse non sarebbe morta. E infatti è purtroppo deceduta proprio per le conseguenze del morbillo, che ha innescato una insufficienza multiorgano. Abbiamo tentato di tutto”.

I bambini con situazioni complesse sono anche quelli che vengono vaccinati meno, nonostante il loro rischio di ammalrsi sia di 4-5 volte maggiore rispetto ai bambini sani. “Molti bambini fragili per vari timori non vengono vaccinati – continua Villani – ma in realtà soltanto in rari casi di immunodeficienza il vaccino è sconsigliato: bambini oncologici, con patologie intestinali come Crohn o rettocolite ulcerosa, trattate con terapia immunosoppressiva, o altre malattie trattate allo stesso modo, quindi patologie reumatiche, asma grave, trapiantati. E nei casi di malattie immunitarie acquisite o complesse. Negli altri casi, con attenzione, si può procedere alla vaccinazione, che anzi è protettiva. La bimba morta era certamente in una condizione di fragilità, ma senza il morbillo probabilmente non sarebbe morta”.

E dopo trent’anni è stato anche registrato il primo caso di tetano all’ospedale di Oristano, dove è ricoverato da sabato un bambino in vacanza in Sardegna e caduto dalla bicicletta, al quale i sanitari avevano raccomandato come di prassi la profilassi antitetanica, rifiutata dai genitori. Il bambino è arrivato all’ospedale San Martino con la malattia già in stadio conclamato. Ad insospettire i medici alcuni sintomi, come la paralisi facciale, che non rispondevano alle terapie cortisoniche. “E’ un caso di assoluta rarità”, ha spiegato il direttore dell’Unità Operativa di Pediatria Giovanni Zanda. “Il tetano è una malattia non contagiosa che si può considerare sostanzialmente scomparsa in Italia fra i bambini grazie alla vaccinazione antitetanica. Come ci hanno confermato dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’ospedale Gaslini di Genova, specializzato nella cura dei pazienti pediatrici, non si registrano più casi di tetano fra i piccoli ormai da trent’anni”.
“La vicenda – prosegue il primario della Pediatria – ripropone però il tema della scelta da parte di alcuni genitori di non vaccinare i propri figli, esponendoli a rischi apparentemente banali, che potrebbero avere conseguenze molto pesanti e persino letali sulla salute dei propri figli”.

Fonte: Repubblica

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