I broccoli nuova arma, tengono la glicemia sotto controllo

Giuseppe Ruggieri

I broccoli nuova arma contro il diabete di tipo 2: sono infatti ricchi di un antiossidante, il solfurafano, che è in grado di abbassare i livelli di zucchero nel sangue. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine, che ha coinvolto pazienti diabetici. Lo studio è stato condotto dall’Università di Guthenburg.
“Ci sono forti evidenze – sottolinea Anders Rosengren, docente di Fisiologia metabolica all’Università di Gothenburg – che questo elemento, il sulfurafano, possa diventare un supplemento importante alle terapie attuali”.
I ricercatori hanno verificato l’efficacia del sulforafano su 97 volontari con diabete di tipo 2 e la sperimentazione ha avuto una durata di dodici settimane: ad alcuni pazienti sono state somministrate dosi elevate del composto contenuto nei broccoli, mentre un gruppo controllo ha ricevuto un semplice placebo. I ricercatori hanno così potuto osservare, nei pazienti che hanno consumato l’estratto di broccoli, una riduzione media del glucosio nel sangue (glicemia) intorno al 10%. Si tratta di una riduzione sufficiente, rileva Rosengren, “per ridurre le complicazioni riguardanti gli occhi, i reni e il sangue”.
L’esperimento è stato eseguito somministrando sulforafano in una concentrazione 100 volte superiore rispetto a quella che si trova in natura nei broccoli. Per ottenere la stessa quantità, sarebbe necessario mangiare circa 5 chilogrammi di broccoli al giorno.
Il diabete di tipo 2 si manifesta solitamente tra i 40 e i 50 anni, con una maggiore incidenza nelle persone sovrappeso. In questi pazienti, l’organismo non risponde più in modo corretto all’insulina, l’ormone che controlla i livelli di glucosio nel sangue. Per questa ragione, la concentrazione del glucosio aumenta, con rischi per l’apparato cardiocircolatorio, per i reni e la vista. Per tenere sotto controllo il diabete di tipo 2 il farmaco più utilizzato è la metformina, ma il suo uso è sconsigliato nei pazienti che hanno già problemi renali e che rappresentano una percentuale consistente.

Fonte: ANSA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *