Muslim ban, prima vittoria per Trump: Corte suprema dà parziale via libera

Giuseppe Ruggieri

NEW YORK – Dopo tante batoste incassate da tribunali di grado inferiore, Donald Trump incassa la sua prima vittoria sul controverso decreto sigilla-frontiere, quello che vietava l’ingresso negli Stati Uniti ai cittadini provenienti da sette (poi sei) paesi a maggioranza musulmana (nonché, in una delle versioni di quell’ordine esecutivo, perfino ai detentori di Green Card).

Vittoria parziale ma significativa, è uno dei primi risultati del nuovo rapporto di forze a favore della destra nella Corte suprema, creato dallo stesso Trump con la nomina del giudice Gorsuch. L’organo costituzionale con la decisione di oggi consente l’entrata in vigore temporanea di una parte di quell’ordine esecutivo, in attesa di pronunciarsi in maniera definitiva sull’intera materia. Finora il decreto sigilla-frontiere, pur riscritto per ben tre volte, era inoperante perché diversi tribunali lo avevano bloccato giudicandolo incostituzionale in quanto discriminerebbe in base alla religione.

Nella sua decisione di oggi la Corte suprema lo rende operativo almeno “per quegli stranieri che non hanno relazioni con persone o entità negli Stati Uniti”, una formulazione che sembra escluderne coloro che hanno familiari o un visto di lavoro qui.

L’ordine esecutivo sui divieti d’ingresso fu uno dei primi atti del

presidente appena insediato alla Casa Bianca e nei primi giorni della sua applicazione creò un caos negli aeroporti. La Corte per adesso non si è pronunciata sulla questione della discriminazione religiosa. I paesi che sono presi di mira: Iran, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen.

Fonte: Repubblica

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