Amazon porta il negozio in casa: “Prime Wardrobe” per provare l’abbigliamento prima dell’acquisto

ROMA – Il camerino in casa nostra. Vuole portarlo Amazon che sta testando un nuovo programma per consentirci di provare vestiti e accessori, prima di acquistarli. Una rivoluzione per lo shopping sul web. Capita, infatti, di vedere un abito in foto, innamorarcene e comprarlo. In volata, con un click. Peccato però che quella stessa mise, sembrataci perfetta su schermo, una volta indossata si riveli in realtà non adeguata alle aspettative: stringe troppo sui fianchi, ci appiattisce il seno, è troppo larga o troppo stretta. Un rischio che disincentiva gli acquisti online e a cui molti negozi hanno già provato ad ovviare, offrendo la restituzione gratuita della merce.

Ma il colosso dello shopping in Rete vuole compiere un passo in più: facendo arrivare il camerino direttamente a casa nostra, appunto. Il servizio è ancora in fase beta, cioè di test. Non è chiaro quando sarà lanciato negli Stati Uniti né se, e con che tempistiche, arriverà in Italia. Stando a quanto riportano i giornali d’oltreoceano, però, funzionerà così: si potrà scegliere tre o più oggetti tra quelli a disposizione, oltre un milione. Un catalogo immenso di vestiti, scarpe o accessori firmati dai giganti della moda come Calvin Klein o Adidas: tutti da provare comodamente nella stanza da letto, con sei giorni di tempo per decidere se quella t-shirt o quel pantaloncino valgono veramente la pena. Solo se il responso sarà positivo, metteremo mano al portafoglio. E avremo, persino, uno sconto: 10 per cento in meno nel caso in cui decideremo di tenere tre o quattro oggetti, il 20 per cinque o più.
Amazon, un negozio in casa: “Prime Wardrobe” per l’abbigliamento
La prerogativa, come si intuisce fin dal nome, sarà concessa solo ai clienti Prime, un programma in abbonamento (99 dollari l’anno, o 10 al mese) che dà agli habitué di Amazon una serie di vantaggi. Per la compagnia si tratta di un ulteriore “tocco fashion”, dopo la presentazione – ad aprile scorso – di Echo Look: un dispositivo che si presenta come una sorta di consulente di moda. “È difficile prevedere che impatto avrà questo nuovo servizio sulle vendite di vestiti della compagnia”, commenta Nick Wingfield, giornalista del New York Times. “Ma la decisione è conforme alla scelta di Amazon di eliminare i cosiddetti punti di frizione per lo shopping online che hanno reso l’azienda sorprendentemente di successo nel settore dell’abbigliamento”. Di certo, non sarebbe la prima a garantire ai propri clienti un’offerta del genere. Le canadesi Try.com e BlackCart mettono a disposizione servizi similari. Mentre le startup Stitch Fix e Le Tote scelgono per gli utenti dei vestiti ad hoc che si possono provare e restituire. Con una differenza: Amazon ha dalla sua il potere dei grandi numeri per imporre, definitivamente, un cambio di paradigma.

 

Fonte: Repubblica.it

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