Boccia: “Napoli può trainare l’economia del Mezzogiorno”

Boccia: “Napoli può trainare l’economia del Mezzogiorno”
L’INTERVISTA. PARLA IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA
STAMATTINA il presidente Vincenzo Boccia interviene al Centenario degli industriali napoletani alla testa di una folta delegazione dopo aver riunitoi ieri in piazza dei Martiri il Consiglio generale di Confindustria e il Consiglio centrale di piccola industria. Per due giorni i vertici dell’imprenditoria nazionale sono a Napoli.
Presidente Boccia, il sistema produttivo europeo è a una svolta con l’Industria 4.0, ma l’Italia è pronta?
«Non solo l’Italia è pronta, ma sta migliorando la sua capacità competitiva. La quarta rivoluzione industriale premia i mercati di nicchia, congeniali alle imprese italiane che, per difendere le proprie posizioni e progredire, hanno però bisogno di crescere in dimensioni e organizzazione. Industria 4.0 non è una questione di pura tecnologia ma, prima di tutto, è un passaggio culturale. Tanto è vero che le aziende che rappresentano la parte avanzata del Paese hanno investito prevalentemente in attività intangibili».
Innovazione e internazionalizzazione. A che punto siamo?
«A un punto molto avanzato. Una ricerca internazionale indica che in otto settori su quattordici le imprese italiane occupano i primi tre posti della graduatoria mondiale. Un riconoscimento al made in Italy che va accompagnato da politiche adeguate. E infatti il nostro auspicio è che il governo voglia insistere nel promuovere il pacchetto di azioni collegato a Industria 4.0, come super e iper-ammortamenti, che sta dando prova di funzionare bene come dimostrano l’aumento del pil, dell’export e dell’occupazione. Quando una misura tira, come si dice in gergo, va conservata e potenziata».
Il Mezzogiorno riuscirà ad agganciarsi alla ripresa economica?
«Il Mezzogiorno deve agganciarsi alla ripresa utilizzando gli stessi strumenti della politica economica nazionale che vanno rinforzati per rispondere in maniera più efficace alle esigenze del territorio. Come è stato dimostrato da molti studi, ricordo qui il Rapporto della fondazione “La Malfa”, il Sud ospita molte eccellenze imprenditoriali che non hanno nulla da invidiare ai campioni nazionali. Dobbiamo trasformare l’eccellenza in normalità e oggi ci sono le condizioni economiche e gli strumenti giusti perché sia conveniente investire e crescere anche e soprattutto nelle regioni meridionali».
Napoli può essere la locomotiva di una ripresa economica nel Sud? «Napoli è la città chiave per la riscossa del Sud. Ha un’infinità di risorse storiche, artistiche e naturali che non possono non riversarsi nella qualità e nella varietà di prodotti e servizi da offrire al mercato interno e al mondo. Napoli deve saper volgere l’energia che sprigiona decidendo di essere all’altezza della capitale che è sempre stata. Segnali incoraggianti, come l’Accademia dell’Apple a San Giovanni a Teduccio, cominciano a vedersi e fanno ben sperare. Bisogna accogliere la sfida del cambiamento e Industria 4.0 è un’occasione da non perdere».
Quale messaggio parte da Napoli in occasione del Centenario degli industriali?
«Il messaggio che da soli possiamo fare molto ma, per aver successo, dobbiamo muoverci tutti insieme come sistema Paese. Non esiste una questione meridionale come non esiste una questione settentrionale. L’unica questione alla quale dobbiamo badare è quella industriale che per sua natura è nazionale ed è in grado di risolvere i problemi al Nord come al Sud dove il dramma della scarsa occupazione, soprattutto giovanile, è ancora molto forte. Il piano straordinario per l’assunzione dei giovani, che Confindustria ha proposto al governo attraverso l’azzeramento del cuneo fiscale nei primi tre anni del rapporto, avrebbe un impatto formidabile proprio sulle nuove generazioni del Sud e sulle loro famiglie, dimostrando che non c’è dicotomia tra queste e il mondo dell’impresa. Al contrario, imprese e famiglie sono facce della stessa medaglia e una politica per le imprese si trasforma giocoforza in una politica per le famiglie».
(o. l.)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *