Via ai negoziati sulla Brexit, Borse europee positive

Giuseppe Ruggieri

MILANO – Borse europee in tono positivo nel giorno dell’avvio formale dei negoziati sulla Brexit. Milano chiude in rialzo dello lo 0,35%. Molto marcato il calo di Poste Italiane, che perde oltre sei punti percentuali dopo lo stacco del dividendo da 0,39 euro ad azione. Si rafforzano anche le altre: Londra cresce dello 0,81%, Francoforte dell’1,07% mentre Parigi avanza dello 0,9%. I listini beneficiano anche dell’esito delle elezioni parlamentari francesi, che hanno sancito una solida maggioranza per il partito guidato da Emmanuel Macron. Wall Street tratta in forte rialzo, con il Dow Jones che aggiorna il suo record storico salendo dello 0,48% e il Nasdaq in recupero dell’1,17% dopo i recenti crolli.

Sul mercato valutario euro in lieve calo sul dollaro, con la moneta unica che tratta poco sotto quota 1,12 contro il biglietto verde e la sterlina – osservata speciale di questi mesi – sopra 1,28 sul dollaro. In leggero calo lo spread: il differenziale Btp/Bund si attesta a 167 punti con il rendimento del decennale italiano all’1,95%.

Per Piazza Affari uno degli appuntamenti principali di giornata è stata l’audizione del responsabile della vigilanza Bce, Danielle Nouy: all’Europarlamento ha precisato che i crediti deteriorati “restano una sfida seria”, per la quale serve “tempistività” e ha detto che la Bce si sta preparando “per un possibile trasferimento delle banche dalla Gran Bretagna all’Eurozona”. Nessun riferimento particolare al confronto Italia-Europa sulle banche venete, vicenda che interessa da vicino tutto il comparto bancario. Dalla Commissione Ue fanno sapere soltanto che l’esecutivo europeo “la Bce e le autorità italiane lavorano fianco a fianco per raggiungere una soluzione sostenibile in linea con le regole Ue”. Fari puntati anche su Mediaset, dopo che Vivendi ha annunciato il congelamento dei diritti di voto sopra il 9,9% nel Biscione ma prepara ricorso al Tar contro la richiesta dell’Agcom.

Nel calendario di giornata si segnalano i dati Istat sulla produzione nelle costruzioni, che ad aprile diminuisce del 4,1% rispetto al mese precedente e del 4,6% su base annua nei dati corretti per gli effetti di calendario. In mattinata ha sospreso il dato sulla bilancia commerciale giapponese, negativo a -203,4 miliardi di yen (1,6 miliardi di euro), contro i -47,3 miliardi di un anno prima a fronte invece di un surplus di 43 miliardi di yen su cui scommettevano gli analisti.

In rialzo la chiusura di Tokyo, con l’indice Nikkei che guadagna lo 0,62% tornando sopra i 20 mila punti. Guadagni sulla spinta del rialzo dello yen ma sul listino giapponese si sconta il crollo del titolo di Takata. L’azienda leader mondiale dei dispositivi di sicurezza per auto è sprofondata del 16% per via del difetto di alcuni airbag prodotti che esploderebbero rialsciando particelle metalliche. Un malfunzionamento che ha portato al richimo di oltre 50 milioni di auto dopo che ad esso sono stati ricollegati 13 incidenti mortali.

In recupero il prezzo del petrolio, dopo la debolezza iniziale: quasi invariato il Wti che sale a 45,1 dollari, mentre il Brent registra un lievissimo aumento dello 0,02% a 47,38 dollari. Giù l’oro: il metallo viene scambiato a 1248 dollari l’oncia, in flessione dello 0,43%.

 

Fonte: Repubblica.it

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