Brexit un anno dopo. Londra arriva al tavolo più debole che mai

Giuseppe Pino Ruggieri

A un anno di distanza dal referendum in cui il popolo britannico ha scelto la Brexit, a Bruxelles si inizia a trattare. Da una parte Michel Barnier, capo negoziatore Ue sulla Brexit, dall’altro il ministro ‘specializzato’ David Davis. Non ci si aspettano grandi novità dalla giornata di oggi: si tratta di un primo assaggio tra le due ‘squadre’, con l’obiettivo di creare un clima di fiducia dopo i toni molto duri degli ultimi mesi. Londra arriva al tavolo negoziale debole come non mai, dopo la delusione elettorale della premier Theresa May e alle prese con l’incubo del terrorismo.

“Oggi diamo il via ai negoziati per un ritiro ordinato della Gran Bretagna dall’Ue. Dobbiamo affrontare le incertezze causate dalla Brexit, per i cittadini, per i beneficiari delle politiche” europee, e per la questione delle frontiere, in particolare quelle irlandesi”, ha detto il capo negoziatore Ue sulla Brexit Michel Barnier, accogliendo il ministro britannico Davis alla Commissione europea.

Davis ha dichiarato che il Regno Unito vuole una “nuova partnership profonda e speciale con l’Unione Europea”. Di fronte a sfide come il terrorismo “è più ciò che ci unisce di quanto ci divide”, ha detto il capo negoziatore britannico. “In quest’epoca complicata, faremo tutto quel che possiamo per arrivare a un accordo nel migliore interesse dei cittadini”, ha garantito, sottolineando che i negoziati avranno un “tono positivo e costruttivo”.

Quello di oggi è il primo round di un negoziato che si annuncia lungo e incerto. “All’inizio sul tavolo ci sono questioni procedurali, di metodo, si tratta di mettersi d’accordo sul modo in cui organizzare i lavori, gli approfondimenti sui temi specifici della trattativa”, indica una fonte diplomatica europea coinvolta nelle discussioni preliminari. Per rattoppare l’immagine di leader forte di Theresa May, come premier in grado di tenere testa alla Ue avviando rapidamente il negoziato, nelle ultime ore ha messo il freno alla richiesta di procedere con discussioni parallele sulle condizioni di divorzio e sulle future relazioni Regno Unito-Ue. Secondo alcuni è una diversione solo tattica. Nel tardo pomeriggio è prevista una conferenza stampa di Barnier e Davis, che si è fatto annunciare a Bruxelles da un comunicato dai toni molto concilianti: “Voglio riaffermare che il Regno Unito resterà un partner leale e l’alleato dei nostri amici al di là del continente”.

I colloqui sulla Brexit dovrebbero mirare a preparare il terreno per “un’amicizia profonda e speciale” che Londra vuole con l’Unione Europea, ha detto Boris Johnson all’arrivo al Consiglio dei ministri degli Esteri europei a Lussemburgo. “Credo che la cosa più importante ora sia quella di guardare all’orizzonte, pensare al futuro e pensare al nuovo rapporto, alla profonda e speciale amicizia che vogliamo costruire”, ha dichiarato. Il ministro si è detto fiducioso sul fatto che i negoziati porteranno a una “risoluzione felice” sia per la Gran Bretagna che per l’Unione europea.

Fonte: L’Huffington Post

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