Juventus, Allegri: “Dopo Cardiff ho pensato di lasciare”

LIVORNO – “Dopo il ko di Cardiff ho pensato di smettere”, dice Massimiliano Allegri con un sorriso che quasi non gli credi. Nel giorno in cui Roma e Inter presentano i loro nuovi tecnici, arrivano anche le dichiarazioni dell’allenatore bianconero: “Faccio un grosso in bocca al lupo a Spalletti e a Di Francesco – dice ai microfoni di Sky Sport -. Hanno tutte le possibilità per fare bene, ma spero che arrivino dopo la Juventus”. A margine dell’ormai rituale “Mister Allegri Junior Camp” nella sua Livorno, il Conte Max mostra i muscoli (“possiamo fare un’altra grande Champions”) e risponde al fuoco di domande sul mercato, confermando le grandi manovre di Marotta e Paratici: “Schick resterà alla Juve oppure verrà ceduto in prestito? Per ora non è ancora arrivato, ma è un giocatore che fa cose non normali. Douglas Costa prossimo rinforzo per l’attacco? E’ molto bravo, è uno dei nostri obiettivi. Bernardeschi prima alternativa al brasiliano? E’ un giovane di grande prospettiva per la Nazionale. Se ho chiesto io N’Zonzi? Nessuna richiesta mia, cerchiamo i giocatori più adatti per migliorare la rosa. In difesa arriva De Sciglio? No, dietro siamo a posto così”.LIVORNO – “Dopo il ko di Cardiff ho pensato di smettere”, dice Massimiliano Allegri con un sorriso che quasi non gli credi. Nel giorno in cui Roma e Inter presentano i loro nuovi tecnici, arrivano anche le dichiarazioni dell’allenatore bianconero: “Faccio un grosso in bocca al lupo a Spalletti e a Di Francesco – dice ai microfoni di Sky Sport -. Hanno tutte le possibilità per fare bene, ma spero che arrivino dopo la Juventus”. A margine dell’ormai rituale “Mister Allegri Junior Camp” nella sua Livorno, il Conte Max mostra i muscoli (“possiamo fare un’altra grande Champions”) e risponde al fuoco di domande sul mercato, confermando le grandi manovre di Marotta e Paratici: “Schick resterà alla Juve oppure verrà ceduto in prestito? Per ora non è ancora arrivato, ma è un giocatore che fa cose non normali. Douglas Costa prossimo rinforzo per l’attacco? E’ molto bravo, è uno dei nostri obiettivi. Bernardeschi prima alternativa al brasiliano? E’ un giovane di grande prospettiva per la Nazionale. Se ho chiesto io N’Zonzi? Nessuna richiesta mia, cerchiamo i giocatori più adatti per migliorare la rosa. In difesa arriva De Sciglio? No, dietro siamo a posto così”. Allegri, è vero che dopo la sconfitta nella finale di Champions di Cardiff aveva pensato di lasciare? “E’ vero. Tutti mi chiedevano se fossi andato via in caso di vittoria, ma io al limite avrei detto addio in caso di sconfitta. Poi però ho parlato con la società e velocemente ho visto tutti i presupposti per un’altra grande stagione. Cerchiamo di ripartire nel migliore dei modi, perché dopo tre scudetti e altrettante Coppe Italia sarà ancora più difficile. E’ normale guardarsi dentro, per evitare un patatrac. Quella dell’anno prossimo sarà una sfida nella sfida”. L’obiettivo principale sarà Champions? Lo scudetto conterà meno? “No, l’obiettivo primario resta lo scudetto, una cosa che è nel dna della Juventus. Poi ci saranno la Coppa Italia e la Champions. Negli ultimi anni ci siamo assestati tra le prime otto squadre d’Europa, e questo è di nuovo il traguardo da raggiungere. In Champions quest’anno sarà molto più difficile, perché ci saranno cinque formazioni inglesi: Chelsea, Tottenham, United, City e Liverpool sono dei competitor agguerriti. Bisognerà farsi trovare pronti”. Tornando a Cardiff, la Juve tra il primo e il secondo tempo è cambiata molto: come mai? “La prima frazione è stata ben giocata, forse abbiamo tirato in porta più del Real Madrid. Nella ripresa però ci hanno dominato, sono stati più bravi e hanno vinto meritatamente. Ripartiamo senza drammi, delusioni o grosse depressioni. Capisco l’amarezza per aver perso la seconda finale in tre anni, ma bisogna guardare anche il bicchiere mezzo pieno. Abbiamo vinto il sesto scudetto consecutivo, quello della leggenda, oltre a tre Coppa Italia e abbiamo giocato due finali di Champions in tre anni. Il secondo tempo di Cardiff non può cancellare un’annata straordinaria, in cui Napoli e Roma hanno fatto il loro storico record di punti”. A quale campionato è stato più vicino negli ultimi mesi: Liga, Premier, Bundes, Ligue 1? “Al Livorno – dice ridendo -. Non ho assolutamente mai parlato né preso impegni con nessuno. Ero talmente impegnato e immerso negli obiettivi da raggiungere con la Juve che non mi sono mai interessato del mio futuro. E infatti ho deciso cosa fare soltanto dopo la finale di Champions”. La stagione che porta ai Mondiale in Russia, visti i tanti nazionali in bianconero, rappresenta un pericolo in più? “Ci attende un’annata sicuramente diversa rispetto alle mie ultime tre in bianconero. Bisognerà capire i momenti, gestire tutto al meglio, in modo da ottenere i risultati che vogliamo”. Il 4-2-3-1 ha bisogno di rinforzi soprattutto in attacco? “Dobbiamo cercare di dare continuità a questo sistema di gioco varato quattro mesi fa. Vedremo chi prendere, e se non arriveremo ai nostri obiettivi non è detto che non possiamo cambiarli. Numericamente la rosa è al completo, a parte in attacco. Ma bisogna pensare anche a sostituire chi andrà via. La società è talmente brava che lo farà nel migliore dei modi”. Come cambia l’Inter con Spalletti in panchina? “Quest’anno tutti vorranno batterci, dovremo avere grandi stimoli per impedirlo. L’Inter era molto competitiva già l’anno scorso. Spalletti a Roma ha dimostrato di essere un allenatore importante: sarà sicuramente un valore aggiunto per i nerazzurri”. Qual è la griglia di partenza del prossimo campionato? “Nell’ordine credo che Juve e Napoli siano un filo davanti alle altre. L’Inter rientrerà a lottare per lo scudetto, così come il Milan, che sta facendo grandi cose. E la Roma confermerà la rosa e più o meno i punti dell’ultima stagione”. Buffon ha detto che al 99,9% smetterà l’estate prossima: un concorrente in più per la panchina azzurra? “Gigi è molto bravo e intelligente, avrà un gran futuro. L’importante è che continui a fare il portiere nei migliore dei modi. E’ sempre lui il numero uno al mondo. E quest’anno lo dimostrerà ancora, perché dovrà prepararsi al meglio per l’ultimo Mondiale
della sua carriera”. Come vorrebbe essere ricordato alla Juve? “Contano soltanto i risultati. Al momento li abbiamo ottenuti soltanto in Italia, ma nei prossimi anni ci proveremo anche in Europa. La Juve ha la squadra per fare un’altra grande Champions. La sfida, l’input principale è migliorare la nostra qualità del gioco. Vogliamo avere maggiore padronanza di fronte alle squadre importanti”.

Fonte: La Repubblica

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