Dall’adozione in Brasile al Quirinale, la favola del primo corazziere nero

N.T., 27 anni, ha raggiunto il suo sogno. Adottato da piccolissimo insieme alla sorellina da una coppia siciliana che non intendeva separarli. Passione per lo sport e sempre tra i migliori del corso nei Carabinieri. Fino a quel sorriso del Papa qualche giorno fa.

ROMA. Dal suo Brasile al Quirinale. Dall’adozione quando aveva appena un anno da parte di una coppia siciliana al Reggimento dei Corazzieri, sull’attenti davanti al Papa. Una storia che è una favola a lieto fine, la vittoria dell’integrazione e della grande passione per l’arma dei carabinieri. Che ha portato N.T. (le iniziali per ragioni di riservatezza), 27 anni, a diventare il primo corazziere di colore nella storia del Colle, scelto anche per il picchetto d’onore in alta uniforme che ha accolto il Pontefice nella sua visita al presidente Mattarella due giorni fa.

Scattando sull’attenti, dall’alto del suo metro e novantasei, prima nell’imponente cortile d’onore, dove il presidente della Repubblica ha accolto il Papa sceso dalla sua utilitaria senza insegne da capo di Stato vaticano. E poi rendendo gli onori ancora nella Galleria dei Busti, quando il presidente ha accompagnato a fine visita Bergoglio, che ha sorriso a quel ragazzone dalla pelle nera impeccabile nella scintillante divisa da grandi occasioni dei Corazzieri. Un lungo viaggio.

Cominciato in una città del Brasile dove N.T. è nato, in una famiglia però che non ce l’ha fatta a tenerlo con sé. Ma il destino, stavolta, porta una bella sorpresa. In Sicilia, in quel preciso momento, c’è una coppia che ha deciso di adottare dei bambini. Lui lavora in un ufficio giudiziario dell’isola, fa il cancelliere in un tribunale. Lei lavora in casa. Ricevono delle segnalazioni dal Brasile. Partono  per l’altra parte del mondo, finiscono proprio in quella città dove N.T., nato nel 1990, sta aspettando una nuova casa. E la trova in Sicilia. Non solo lui, ma anche la sorellina di poco più grande, visto che i nuovi papà e mamma non intendono separarli.

Fonte:Repubblica

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