Istat: “L’economia italiana accelera”

ROMA – La disoccupazione frena. I consumi crescono. Il settore dei servizi traina il prodotto interno lordo. E’ un’economia italiana “che accelera” quella fotografata dalla nota mensile dell’Istat riferita a maggio, il periodico checkup dello stato di salute del nostro sistema produttivo pubblicato dall’Istituto di statistica. Una conferma di quanto già emerso nei giorni scorsi dai dati, superiori alle attese, su occupazione e Pil, cioè che la ripresa si sta irrobustendo portandosi un po’ più vicina al ritmo dei nostri vicini europei. Ma senza troppe illusioni per i prossimi mesi. L’indicatore anticipatore, il dato che stima le prospettive di breve termine dell’economia, resta infatti intonato in positivo. Ma il clima di fiducia si è decisamente raffreddato, sia per i cittadini che per le imprese, in particolare quelle della manifattura.

In un quadro internazionale che vede l’economia americana rallentare e l’area euro consolidare la crescita, le indicazioni più positive per il nostro Paese vengono da Pil e occupazione. Nel primo trimestre dell’anno, ricorda l’Istat, il prodotto interno lordo è cresciuto dello 0,4%, più delle stime iniziali e un decimo in più rispetto all’ultimo periodo del 2016, seppur con una serie di anomalie statistiche che potrebbero portare il dato a “sgonfiarsi” nel secondo trimestre. A sostenere l’aumento sono stati soprattutto la vivacità del settore dei servizi (+0,6% nel trimestre) e i consumi delle famiglie (+0,5%), visto che gli investimenti sono scesi dello 0,9%, primo dato negativo dal 2014. Consumi su cui può aver impattato anche la ripresa dell’occupazione: ad aprile 94 mila italiani in più sono risultati al lavoro (+0,4% su marzo), con un tasso di disoccupazione sceso all’11,1%, ai minimi dal 2012.

Eppure se spostiamo la visuale in avanti, le aspettative sull’occupazione raccolte dall’Istat tra gli imprenditori sono in peggioramento. Le aziende, insomma, potrebbero rallentare il ritmo delle assunzioni. E allo stesso modo sta piegando anche il clima di fiducia, che frena sia tra le imprese che tra i consumatori. Spicca in particolare il calo registrato nella manifattura, dove peggiorano sia i giudizi sugli ordini che le attese sulla produzione, mentre continua a salire l’umore del commercio, decisamente il settore più in salute della nostra economia. L’indicatore anticipatore, un dato che sintetizza le prospettive per i prossimi mesi, resta comunque in crescita, seppur a un ritmo inferiore rispetto a quello registrato tra la fine del 2016 e i primi mesi del 2017. L’accelerazione dell’Italia, insomma, rischia già di perdere un po’ di spinta propulsiva.

 

Fonte: Repubblica.it

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