Conte, Allegri e gli altri: ecco il domino delle panchine di Serie A

ROMA – Il domino è un gioco semplice: sposti una tessera e ne cadono decine. In serie A bisogna solo capire quale sarà la prima a muoversi, innescando una reazione a catena che potrebbe portare a smuovere una panchina su tre. Le variabili intorno a cui si muove il gioco degli allenatori con la valigia sono sostanzialmente due: cosa dirà Conte all’Inter? Cosa farà Allegri in caso di “triplete”?

I DUBBI DI ALLEGRI, SPALLETTI “SUPERA” CONTE – Meglio partire da Allegri. La questione non è semplicissima, la Champions farebbe sentire il tecnico arrivato al proprio apice con la Juve e per un irrequieto come lui non può certo essere rassicurante. Insomma, la tentazione di lasciare dopo aver vinto tutto lo sfiorerà, ma Marotta è convinto di convincerlo a restare, con adeguamento di stipendio “alla Higuain”, 7 milioni all’anno per altri tre campionati. Insomma, un contratto top, a meno che il Psg non si faccia avanti davvero come sussurrano a Parigi da qualche settimana (prima aspetteranno però la finale di coppa di Francia di sabato e l’arrivo del neo ds Antero Henrique, ex Porto). Insomma, lui alla fine dovrebbe restare. E così Spalletti, il migliore dei tecnici liberi di firmare con chiunque, dopo aver accarezzato la tentazione Juve potrà legarsi all’Inter. L’allenatore ha già la penna in mano – il coordinatore tecnico di Suning, Walter Sabatini, è a Roma e potrebbe incontrarlo per la firma da un momento all’altro – unico rischio per lui è che Conte decida in extremis di seguire le pressioni (familiari) che lo rivorrebbero in Italia. La prima scelta di Suning in fondo è sempre l’ex Juventus, anche se nelle ultime ore i segnali che a Nanchino speravano di ricevere da lui non sono arrivati (tutt’altro). Da qui l’accelerazione su Spalletti.
Serie A, il domino delle panchine: ma tutto dipende da Conte e Allegri

ROMA, DI FRANCESCO SEMPRE IN POLE – Pure la Roma si è rassegnata a perderlo, tra mezze frasi e allusioni che lasciano intendere come la missione di provare a convincerlo – affidata da Pallotta all’amico Franco Baldini – sia naufragata. per la sostituzione a Trigoria prevale la linea “italiana” e la prima scelta è Eusebio Di Francesco, con cui la società ha iniziato a muovere qualche passo: lui continua a prendere tempo con il Sassuolo, più che consapevole di essere decisamente in corsa. Come pure Sousa – certo l’addio alla Fiorentina, che ha già ingaggiato Pioli – e Giampaolo: due profili che Monchi sta valutando in queste settimane. Più defilato Montella: con il Milan è difficile rompere adesso, anche se Fassone sarebbe tentato di tornare a lavorare con l’amico Mancini. Lui, il Mancio, può finire al West Ham, già rifiutato a gennaio, anche se in cuor suo spera nel Psg.
Conte, Allegri e gli altri: ecco il domino delle panchine di Serie A
Di Francesco può tornare in giallorosso

MARAN PER IL SASSUOLO, INZAGHI O GATTUSO AL GENOA – Ovviamente, Di Francesco alla Roma costringerebbe il Sassuolo a cercare un tecnico: Maran del Chievo è un nome che piace tanto al manager Carnevali e al Patron Squinzi (che ha però seguito pure l’ottimo campionato di Bucchi al Perugia). In quel caso a Verona potrebbero pensare a Pippo Inzaghi, che dovrebbe lasciare il Venezia dopo la promozione in B e cerca una panchina in serie A. C’è pure il Genoa, quasi convinto di rompere il rapporto con Juric (ma prima lui e il presidente Preziosi dovranno parlare): per il Grifone, il nome in prima fila pare però quello di Gennaro Gattuso, appena retrocesso in Lega Pro con il Pisa.

BARÇA A VALVERDE, FAVRE DA BALOTELLI AL DORTMUND – Calma abbastanza piatta all’estero. Il Barça, salutato Luis Enrique, ha già scelto Valverde, o almeno ne sono convinti sulle Ramblas, dove giurano abbia firmato per 3 anni e stia già lavorando per rinforzare la squadra di Messi. In Inghilterra potrebbe cambiare l’Arsenal, anche se tocca allo stesso Wenger decidere se continuare o meno. Il Dortmund ha scelto Favre, che nell’ultima stagione ha allenato Balotelli al Nizza, mentre Tuchel potrebbe sbarcare in Premier League. Piccole scosse telluriche: il vero domino delle panchine, quest’anno, parla italiano.

 

Fonte: Repubblica.it

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