Borse europee in calo. Cina declassata da Moody’s

MILANO – L’inatteso taglio del rating cinese da parte di Moody’s, il primo declassamento da 28 anni, spaventa le Borse europee, tutte in calo in apertura. Milano perde lo 0,39%, Francoforte lo 0,25%, Parigi lo 0,2% mentre Londra è poco sotto la parità. Una scelta, quella di Moody’s – che ha declassato da Aa3 a A1 il Paese, duramente contestata da Pechino. Il taglio – ha scritto in una nota il ministero delel Finanze – è “inopportuno”. I punti esaminati “sovrastimano le difficoltà dell’economia cinese e sottostimano le capacità della Cina di rafforzare le riforme strutturali sul lato dell’offerta e di espandere la domanda nel suo complesso”.

A Piazza Affari soffre in particolare Fca, dopo la decisione del dipartimento di Giustizia Usa di avviare una causa civile contro l’azienda, contestando l’installazione di un software che avrebbe manipolato le emissioni dei motori diesel.

Di segno opposto invece questa mattina la Borsa di Tokyo, che ha chiuso in rialzo dello 0,66% sulla spinta del deprezzamento dello yen e della chiusura positiva di Wall Street. Gli spunti principali per i mercati arriveranno comunque nella seconda parte della giornata con l’intervento del presidente della Bce Mario Draghi a Madrid e con la diffusione delle minute dell’ultima riunione del Fomc, il braccio operativo della Federal Reserve. Da lì arriveranno indicazioni più chiare sulle intenzioni della Banca Centrale americano sui prossimi rialzi dei tassi.

Sul mercato valutario intanto il dollaro ha riguadagnato un po’ di terreno dopo la flessione complessiva delle ultime sedute. L’euro viene scambiato a 1,1183 sul biglietto verde, sotto la quota 1,12 vista nei giorni scorsi. Stabile lo spread che apre intorno a 170 con il rendimento del decennale italiano al 2,11%.,

Tra i dati macroeconomici attesi, dalla Germania la fiducia dei consumatori a giugno, per l’Eurozona in arrivo i dati Acea relativi al mese di aprile sulle immatricolazioni di veicoli commerciali, dagli Stati Uniti l’indice dei prezzi delle case a marzo e le vendite di case esistenti ad aprile.

Continua a crescere il prezzo del petrolio, sulla spinta del mprossimo vertice Opec che dovrebbe estendere al 2018 i tagli alla produzione. Il greggio Wti del Texas sale di 1 centesimo a 51,48 dollari al barile, mentre il Brent avanza di 3 centesimi a 54,18 dollari. L’oro flette leggermente: il metallo viene scambiato a 1249 dollari l’oncia, in calo dello 0,17%.

 

Fonte: Repubblica.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *