Cda Rai boccia piano news di Campo Dall’Orto. Consiglieri: fiducia incrinata. Si attendono le mosse del dg

Il voto preceduto dall’abbandono del consigliere Messa. Favorevole il solo Guelfi, astenuti Fortis e Freccero, contrari i restanti cinque: oltre alla presidente Rai Maggioni, Diaconale, Siddi, Borioni e Mazzuca. Il direttore generale: Azienda ancora ostaggio della politica.

ROMA – Il Consiglio di amministrazione della Rai ha bocciato il piano per l’informazione del direttore generale Antonio Campo Dall’Orto. Dopo l’abbandono del tavolo da parte del consigliere Paolo Messa per “venuto rapporto di fiducia con il direttore generale”, i punti del piano sono stati messi al voto. Favorevole il solo consigliere Guelfo Guelfi, astenuti Fortis e Freccero, contrari i restanti cinque. Franco Siddi, Rita Borioni, Giancarlo Mazzuca, Arturo Diaconale ma soprattutto la presidente della Rai Monica Maggioni, che avrebbe motivato il suo “no” con un discorso molto duro.

A questo punto, con un direttore generale che per la terza volta in un mese manca di ottenere il sostegno del Cda, Viale Mazzini entra in una situazione di crisi conclamata. Una bocciatura a maggioranza del Cda rappresenta una sostanziale sfiducia: si aspettano le mosse di Campo Dall’Orto, chiamato nei prossimi giorni a rappresentare la complessità della situazione all’azionista, il Tesoro.

Il Cda ha invece approvato con voto unanime i piani di produzione e trasmissione per il periodo fino al 15 settembre 2017 dei canali generalisti e specializzati. La discussione è quindi andata avanti su una bozza per risolvere il tema del tetto ai compensi degli artisti. Ma è arrivata la sospensione dei lavori, dopo indiscrezioni su un voto del Cda sul piano news forzato dallo stesso Campo Dall’Orto. Dopo l’abbandono di Messa, le agenzie hanno scritto di un Cda propenso al rinvio del voto e, secondo fonti vicine al dg, è stato Campo Dall’Orto a insistere, per senso di responsabilità, perché i consiglieri si esprimessero sul suo piano, a fronte di un’impasse giudicata dal dg mortale per l’Azienda.

Ricostruzione contestata dal consigliere Guelfo Guelfi nella conferenza stampa convocata d’urgenza dopo la sospensione. “Abbiamo sospeso il Cda perché sono uscite delle agenzie con contenuti gravi. Non è vero che la votazione ci è stata imposta” da Campo Dall’Orto, “non abbiamo preso ordini da nessuno. Io ho votato a favore perché il piano informazione e il relativo percorso, a mio giudizio, avrebbe fatto bene all’innovazione, ma sono stato messo in minoranza”. A Guelfi ha fatto eco il consigliere Franco Siddi: “Ho votato in piena autonomia secondo i miei convincimenti. Io non prendo ordini da nessuno. Noi non vogliamo bloccare l’attività della Rai, vogliamo assumerci le nostre responsabilità a faccia alta. Non ci sono giochi o sotterfugi”.

Il Consiglio ha votato, con esito negativo, il piano di riforma delle news e il varo della nuova testata per l’informazione web (Rai24), con Milena Gabanelli alla direzione. Altri punti vitali, i palinsesti dei programmi per il 2017 e ancora le nomine alla controllata RaiCom, la nuova politica delle retribuzioni, la costituzione della delegazione aziendale che tratterà con il governo sul contratto di servizio.

Riferiscono ancora fonti a lui vicine che Campo Dall’Orto non ha compreso le ragioni di merito del “no” del Cda al piano sull’informazione. In particolare sul digitale – sul quale tutti avevano speso nei mesi scorsi parole di apprezzamento – e per la scelta di far fuori la Gabanelli senza nemmeno nominarla. Allora le ragioni sarebbero da ricercare, secondo Campo Dall’Orto, in quella politica di cui la Rai resta ostaggio. Sul digitale, replica di Siddi: “Nessuno è contro il digitale, ma deve essere dentro un disegno coerente con l’informazione complessiva della Rai. Non si può prima pensare a dei nomi e poi al progetto”.

Il consigliere Carlo Freccero: “Io mi sono astenuto, ma torno a ripetere che la Rai va molto bene. E’ leader negli ascolti, va bene nella pubblicità ma non va bene a livello di atmosfera. Questo è un paradosso. Mi dispiace che per tutta questa situazione si interrompa un lavoro fondamentale, ovvero quello dei palinsesti e per la risoluzione del problema delle star (i tetti ai loro stipendi, ndr) perché io non voglio dare vantaggi alla concorrenza”.

Parlando con i giornalisti a Montecitorio, il presidente della Vigilanza Rai Roberto Fico ha annunciato la richiesta di acquisizione dell piano dell’informazione bocciato oggi dal Cda. “Matteo Renzi ha nominato Campo Dall’Orto, il Pd ha votato la nuova governance della Rai e ha scelto i consiglieri – ha aggiunto Fico – Qualsiasi cosa sia accaduto ha solo un colpevole: Matteo Renzi e Pd”.

In una nota congiunta, Fnsi e Usigrai esortano al “tutti a casa” tanto il direttore generale che il Cda. “Un vertice si legge – irresponsabile che antepone i propri conflitti di potere al bene della Rai servizio pubblico. Ventidue mesi senza un piano news è responsabilità di tutti. Nessuno escluso”. “L’azionista (il Tesoro, ndr) – prosegue il documento dei sindacati – deve farsi carico di assicurare al Servizio Pubblico un vertice stabile e capace di riforme affinché non si ripeta un disastro come quello di Alitalia”.

Il consigliere Arturo Diaconale in conferenza stampa: “Non abbiamo intenzione di dimetterci. Alla vigilia di una competizione elettorale molto importante, la Rai deve garantire assolutamente il rispetto del pluralismo in quanto servizio pubblico. Non avendo avuto dimostrazione, nell’anno e mezzo passato, che questo rispetto ci sia stato, non potevamo firmare una cambiale in bianco, approvando il piano dell’informazione così come presentato”.

Unanimi nel rivendicare la loro autonomia di giudizio, i consiglieri non lo sono stati altrettanto sul destino di Campo Dall’Orto. Se per Freccero “deve continuare” e per Borioni “i rapporti di fiducia si possono ricostruire, ma ci devono essere le condizioni”, per Diaconale proprio quel rapporto di fiducia tra dg e Cda “oggi si è incrinato, dopo quanto accaduto”.  Ancora Siddi: “Il dg ha detto che valuterà lui fin quando potrà andare avanti. Ma prima di lui e di noi c’è il bene dell’Azienda. A lungo non si può andare avanti: o si trova un punto di vista condiviso o ciascuno farà le sue valutazioni”.

Fonte:Repubblica

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