Andria, no alla chiusura della Camera di Commercio

L’appello di Fedele Santomauro, presidente dell’Unagraco di Trani e consigliere d’Amministrazione della Cassa ragionieri

 

TRANI – Dopo la chiusura dello “sportello decentrato” dell’Agenzia delle Entrate, nella città di Andria le Istituzioni vanno avanti con un’altra ‘serrata’: la dismissione della sede distaccata della Camera di Commercio di Andria (come risulta dalla delibera di Giunta Camerale n. 8 del 13/03/) pur nella consapevolezza di togliere un un presidio di grande importanza, come è stato riconosciuto nel tempo da chi ne ha utilizzato i servizi.

L’utenza della città di Andria andrebbe a confluire a Barletta, senza tener conto del bacino di utenti di entrambe le sedi. Un’altra doccia fredda per cittadini, imprenditori e professionisti di Andria che da un giorno all’altro perderanno un servizio fondamentale sacrificando ulteriormente le esigenze dei propri utenti. Al danno si aggiunge la beffa in quanto già nel passato la città di Andria co capoluogo della nuova provincia BAT (Barletta-Andria-Trani), nonostante fosse in possesso di tutti i requisiti, ha registrato la mancata apertura della Camera di Commercio della BAT, privando così la città e la provincia, che registra un alto numero di attività commerciali e pmi, l’istituzione di uno degli organismi più importanti di un territorio dove si costruisce il futuro economico di una comunità senza essere sempre il fanalino di coda del capoluogo della regione.

Preoccupazione e dissenso vengono espressi da Fedele Santomauro, presidente dell’Unagraco (Unione dei commercialisti ed esperti contabili) di Trani e consigliere d’amministrazione della Cassa ragionieri, in merito alla decisione di chiudere lo sportello decentrato della Camera di Commercio.

“Questa decisione lede i diritti degli operatori economici e non tiene conto dei bisogni della collettività, gravata da notevoli disagi che comporterà la chiusura dello sportello. Occorre soffermarsi sulle prevedibili e inevitabili ricadute negative – continua Santomauro – che questa chiusura avrà sulla qualità del lavoro delle varie categorie di utenti andriesi che si interfacciano con lo sportello”.

“Ancora una volta – conclude Santomauro – chiediamo alle autorità di bloccare le procedure di chiusura, individuando insieme interventi in grado di garantire sia l’eliminazione di spese inutili sia la tutela del servizio per i cittadini, gli imprenditori e i professionisti: in merito a queste problematiche, chiediamo alle Istituzioni l’apertura immediata di un tavolo tecnico finalizzato all’approfondimento e alla risoluzione dei problemi”.

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