Crescita inclusiva, disuguaglianze e tassazione web: l’agenda del G7 finanziario a Bari

BARI – Droni ed elicotteri sorvegliano Bari dove i signori dell’economia si riuniscono da domani alle 13, al Castello Svevo, per la riunione del G7 dei minstri finanziari, il gruppo dei sette paesi maggiormente industrializzati del mondo. Già da oggi le delegazioni stanno affluendo nel capoluogo pugliese e nel pomeriggio il “padrone di casa” , il nostro ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, incontrerà il segretario del Tesoro Usa Steven Mnuchin in uno dei molteplici vertici bilaterali.

Chi c’è? La presidenza italiana del G7 prevede una serie di riunioni dei vari ministri, dall’ambiente agli interni agli esteri che si sono svolte nelle settimane passate. Il clou è naturalmente rappresentato dall’incontro che parte domani dei ministri dell’economia e dal supervertice dei capi di Stato di Taormina a fine maggio con Trump e gli altri leader.

Alle riunioni di Bari prendono parte i sette ministri dell’Economia dei sette stati partecipanti. Buona parte del Pil del pianeta è rappresentata da Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Gran Bretagna e Stati Uniti. Dunque ci saranno l’americano Steven Mnuchin timoniere della discussa Trumpeconomics, il teutonico Wolfgang Schaeuble, il giapponese Taro Aso alle prese con la bassa crescita giapponese, il francese Michel Sapin in fase di transizione dopo l’arrivo di Macron e naturalmente il nostro Padoan.

Accanto a loro i governatori delle Banche centrali: la signora Janet Yellen che guida la Fed al prudente rialzo dei tassi, Ignazio Visco per la Banca d’Italia, il duro Jens Weidmann per la Bundesbank. Ma al G7 partecipano anche Mario Draghi l’uomo del quantitative easing, il guardiano dei conti della Commissione europea Pierre Moscovici. Christine Lagarde mamaging director dell’Fmi che avanza prudenti critiche alla globalizzazione.

Di che si parla? L’agenda è ricca e intensa. Crescita inclusiva, lotta alle disuguaglianze, cybersecurity e tassazione del mondo Web saranno le priorità al centro del dibattito. Rispondere alle diseguaglianze provocate dalla globalizzazione e dall’avvento delle nuove tecnologie è uno dei temi che sarà seguito com maggiore attenzione: la parola d’ordine vorrebbe essere quella di rilanciare la crescita, ma “inclusiva”. Non per niente uno degli eventi clou sarà domani mattina, 12 maggio: un simposio cui parteciperà il premio Nobel Angus Deaton studioso delle diseguaglianze. “È una priorità della presidenza italiana”, ha detto il ministro dell’Economia Padoan.

L’altro tema riguarda l’economia digitale. Anche su questo terreno la presidenza italiana ha presentato un documento ai Sette Grandi – si conta su un cenno nel comunicato finale – nel quale si propone di spingere l’Ocse a tradurre il problema della tassazione da oggetto di studio alla proposta di basi imponibili e meccanismi di imposizione.

Il proposito è quello di preparare il terreno perché l’anno prossimo, a livello Ocse, si possa iniziare a discutere concretamente di web tax. Ci si concentrerà anche su cybersicurezza e lotta al finanziamento al terrorismo – con una attenzione particolare ai money transfer – puntando a rendere le strutture e gli istituti finanziari maggiormente resistenti ai cyberattacchi.

Il protezionismo? Aleggia. Ufficialmente non si parlerà di uno dei temi più ‘caldi’ sulla scena internazionale, quello del commercio e delle spinte protezionistiche che arrivano dalla nuova amministrazione americana. Prima dell’avvio del G7 finanze il ‘padrone di casa’, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, avrà un bilaterale con il segretario al Tesoro americano, Steven Mnuchin, con cui già aveva avuto una prima occasione di confronto a Baden Baden.

Proprio il G20 in Germania, però, ha segnato un cambiamento sostanziale nell’equilibrio tra i partner internazionali, con il tradizionale ‘no’ al protezionismo sostituito da un blando impegno a rafforzare il contributo del commercio. La questione però è rinviata al summit di Taormina anche se non è escluso che i ministri dell’Economia compiano un giro di opinioni.

 

Fonte: Repubblica.it

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