Reale e virtuale si uniscono, la “mixed reality” diventa di massa. O quasi

NEW YORK – Una realtà di nuova generazione. La chiamano “mixed reality”, perché unisce il mondo che ci circonda con quello digitale. Parente della realtà virtuale, dove si immerge indossando un visore in mondi fatti di pixel che sostituiscono quel ci circonda. E vicina alla realtà aumentata, l’inquadrare il mondo con lo smartphone per vedere se c’è qualche pokémon in giro. La “mixed reality” usa dei visori, ma questi consentono di vedere il mondo al quale aggiunge ologrammi che si adattano a quel che ci circonda. La prima a puntarci è stata Microsoft con i suoi Hololens, poi è arrivata la startup da quattro miliardi e mezzo di dollari Magic Leap che a breve dovrebbe svelare i suoi occhiali miracolosi, e ora c’è anche Acer.

Nell’Amc Loews Lincoln Square 13, cinema multisala con il più grande schermo Imax al mondo, la compagnia taiwanese ha mostrato il suo primo visore per gli ologrammi. Edizione per gli sviluppatori, creata in collaborazione con Microsoft, che dovrebbe poi arrivare a fine anno anche per il pubblico ad appena 300 euro. Il primo di una lunga serie, stando alle dichiarazioni. Anche Lenovo ne ha uno simile e non è la sola che ci sta lavorando. Quello di Acer ha due telecamere frontali che percepiscono l’esterno e due schermi interni poco sopra il full hd. “Ci sono cose sulle quali insistiamo, ad esempio rompere le barriere fra la tecnologia e le persone”, ha detto dal palco Jason Chen, a capo della Acer. Frase di circostanza in un evento del genere, ma con un fondo di verità. I 300 euro necessari per questo visore sono pochi se paragonati con i 3000 euro di Hololens. Quest’ultimo però è un computer indossabile che non ha bisogno di esser collegato ad un pc, mentre il visore di Acer deve connettersi a un computer con Windows 10. Leggero, 350 grammi, promette molto ma qui a New York lo hanno solo mostrato. Non è chiaro quanto dell’esterno le camere catturino o se vengono invece usate solo come dei sensori.

A proposito di pc, Acer di portatili qui a New York ne ha presentati sei declinati in tredici varianti. Dai Predator per chi è appassionato di videogame, agli Aspire fino agli Swift che puntano più sul design e alla leggerezza. E’ stato anche realizzato un portatile per il gaming, il Nitro, più sobrio del solito. “Perché ci sono tantissimi gamer che giocano ogni tanto ma che non vogliono andare in giro con un computer troppo vistoso”, spiaga Tiffany Huang, vice presidente della Acer. Meglio tardi che mai, vien da dire. Alcuni sono sottili, abbastanza eleganti e ben realizzati. Singolare però che nessuno di questi portatili, eccezion fatta per una delle versioni dello Switch, abbia uno schermo con una risoluzione superiore al full hd e che il peso sia quasi sempre sopra la media se si escludono i tablet-pc e i Chromebook.

Oggi Acer ha il 6,8 per cento del mercato dei cpmputer stando alla Gartner. Davanti c’è Lenovo, Hp, Dell, Asus e Apple, che l’ha superata lo scorso anno. Ma non è più il settore di un tempo: nel 2016 sono arrivati nei negozi quasi 270 milioni di pc con un calo del 6,2 per cento rispetto al 2016. In Europa il settore è stabile, cresce in Giappone e Canada, crolla negli Usa e in Sud America. “Nei pc da casa ci sono state poche innovazioni”, ha spiegato Makiko Kitagawa, analista della Gartner. “Sul fronte dei portatili abbiamo visto nascere i 2-in-1, i notebook ultra leggeri, con un aumento sensibile dell’autonomia delle batterie. Ma non è bastato a dare il segno positivo a questo mercato”. Tiffany Huang però è ottimista: “La contrazione degli ultimi cinque anni si sta arrestando. E con nuove idee si può tornare a crescere”.

Vedremo. Intanto Acer ha presentato anche due pc da casa, uno è un mini computer, alcuni monitor fra i quali dei modelli 4K molto veloci e l’ennesimo smart watch. E, tanto per non farsi mancare nulla, ha mostrato un visore per la realtà virtuale. Si tratta dello StarVr, già visto in precedenza, sviluppato dalla Starbreeze in collaborazione proprio con Acer, iMax, Lionsgate, 505 Games e Toshiba fra gli altri. Rispetto agli altri punta sulla risoluzione maggiore, 5K, e un angolo di visone molto più ampio. Si aggiungerà ai vari Vive della Htc, Playstation Vr di Sony, Oculus di Facebook e ai visori per smartphone prodotti da Samsung e Google. Nessuno di loro è passato alla storia per le vendite record. Ma alla Acer sono convinti che siamo solo all’inizio e che per la realtà virtuale ci sia un brillante avvenire.

 

Fonte: Repubblica.it

 

 

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