Oggi il Consiglio dei ministri assegna il servizio pubblico tv alla Rai, in via definitiva, per i prossimi 10 anni. Ma la proposta del Parlamento per un’antenna a spese dello Stato non viene recepita nel decreto definitivo di Palazzo Chigi. Troppo alte le spese per Viale Mazzini.
ROMA – Pagare la parabola e il decoder satellitare, la scheda di decrittazione e finanche il tecnico installatore a quegli italiani che non ricevono il segnale della Rai via digitale terrestre. Il meraviglioso pacchetto – proposto il 6 aprile dalla Commissione di deputati e senatori che vigila sulla televisione di Stato – non ce la fa. Le famiglie che non vedono i canali del servizio pubblico per un problema di segnale non potranno beneficiare di questo corposo aiuto pubblico.
Il governo respinge l’idea perché penalizzante per Viale Mazzini, che avrebbe affrontato spese per 40 milioni. Troppi per i suoi conti sempre traballanti. La parabola di Stato, dunque, non arriverà.
Il 10 marzo, il governo ha presentato la prima versione del decreto legge che assegnerà alla Rai l’esercizio del servizio pubblico per i prossimi 10 anni. E’ la famosa Concessione decennale.
Questo primo decreto prevedeva – e la cosa viene ora confermata – un piccolo sostegno in favore degli italiani che vedono male i programmi della tv pubblica. La scheda di decrittazione, quella che si inserisce nel decoder satellitare, va fornita “senza oneri aggiuntivi”.
Poi, come legge impone, questo primo decreto è finito ai deputati e senatori che vigilano su Viale Mazzini perché formulassero un parere sul testo. Il parere è obbligatorio, deve essere dato per forza, ma non vincola il governo ad accettare le proposte di modifica.
E’ in questo parere che i parlamentari hanno suggerito di fornire praticamente tutto alle famiglie oscurate dal digitale terrestre: antenna e decoder satellitare, scheda e perfino le spese di installazione..
Fonte:Repubblica