Ultimo giorno per la rottamazione delle cartelle. In arrivo quella delle liti col Fisco

Rottamazione cartelle alle battute finali.

Si chiude infatti oggi il termine per presentare le domande per la definizione agevolata che consente di mettersi in regola pagando solo le imposte non versate, con il taglio di sanzioni e interessi di mora. I ritardatari e gli incerti dovranno dunque affrettarsi se non vogliono perdere questa possibilità. L’operazione comunque è stato un vero successo con 600.000 richieste presente al 23 marzo scorso, convincendo il governo a far slittare di tre settimane la scadenza inizialmente prevista. Una buona idea dato che le domande in quest’ultimo periodo viaggiano al ritmo di 17.000 al giorno. Per questo c’è anche chi ha chiesto di prolungare ulteriormente l’operazione. Al momento, però, è in dirittura d’arrivo solo una nuova rottamazione per le liti pendenti.

Le cartelle da scontare. La definizione agevolata riguarda tutte le somme affidate all’agente della riscossione (Equitalia e Riscossione Sicilia Spa) tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2016. Per estinguere i debiti iscritti a ruolo si debbono pagare solo capitale e interessi, aggio, spese per le procedure esecutive e per la notifica. Vengono invece cancellale tutte le sanzioni tributarie applicate per il mancato pagamento e i relativi interessi di mora. Dal momento che la sanatoria riguarda le sanzioni tributarie, è possibile rottamare anche le cartelle composte da sole sanzioni quando queste sono notificate a parte rispetto al debito principale. Definizione agevolata ammessa, inoltre, in caso di piani rateali già avviati, a patto, però, di essere in regola con il pagamento delle rate dovute fino al 31 dicembre scorso. Per le multe stradali, invece, la possibilità di risparmio riguarda solo gli interessi aggiuntivi dato che la sanzione per le violazioni del Codice della strada non è una sanzione tributaria. Quando si hanno più pendenze è possibile presentare una sola domanda, più domande, o anche decidere di rottamare solo una parte del debito.

Come fare la domanda. Per presentare la domanda chi ha le credenziali di accesso (SPID, Agenzia delle entrate, Inps, Carta nazionale dei Servizi) può utilizzare direttamente il sito di Equitalia. Entrando nell’area riservata è sufficiente cliccare su “Definizione agevolata” nel menù a sinistra, selezionare le somme da far rientrare nella domanda di adesione; scegliere il numero di rate e quindi inviare direttamente la domanda. Chi non ha le credenziali può compilare il modulo on line o scaricarlo dal sito, e poi presentarlo per posta elettronica alla casella e-mail o pec della Direzione Regionale di Equitalia di riferimento, allegando una copia del documento di identità. Ovviamente resta anche la possibilità di presentare la domanda direttamente agli sportelli, anche se essendo oggi l’ultimo giorno questa potrebbe rivelarsi un’idea non proprio vincente. Possibile infine delegare un professionista che potrà a trasmettere la domanda on line tramite EquiPro, la nuova area riservata intermediari. Nella domanda si può indicare se si intende pagare con bollettino postale o con addebito diretto sul proprio conto corrente, e il numero delle rate prescelte, da 1 ad un massimo di 5.

Occhio ai termini di pagamento. L’importo dovuto per chiudere le pendenze sarà comunicate direttamente da Equitalia entro il prossimo 15 giugno. Nella comunicazione saranno indicate le scadenze di pagamento e saranno allegati i bollettini per chi non ha scelto l’addebito sul c/c. In caso di pagamento in un’unica rata, la scadenza è fissata nel mese di luglio 2017. Se si salta la scadenza della rata unica o della prima rata o si paga in misura inferiore, si perde il diritto alla rottamazione ma si può eventualmente riprendere il vecchio piano rateale. Se invece il pagamento insufficiente o in ritardo riguarda una delle rate successive, si perde il diritto allo sconto e non è possibile riprendere i versamenti relativi alla precedente dilazione. Di conseguenza Equitalia avvierà le procedure per il recupero delle somme dovute.

Fonte:R.it

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