Gentiloni: “Lavoriamo per far scendere le tasse, impegno per abbassare il costo del lavoro”

CERNOBBIO (Como) – “Lavoriamo per abbassare la pressione fiscale e favorire la crescita”. Il premier Paolo Gentiloni è intervenuto al Forum della Confcommercio rilanciando il tema del fisco e della crescita. “Bisogna – ha aggiunto – ricostruire un clima di fiducia nel Paese. In questo momento l’urgenza è proprio la fiducia che ci può consentire di far lievitare la crescita. L’azione del governo in questa fase ha innanzitutto l’obiettivo di garantire la stabilità, mettere in sicurezza e completare le riforme avviate in questi anni e consolidare i risultati positivi ottenuti”.

Pressione fiscale. Il governo continuerà a lavorare per ridurre la pressione fiscale, ha assicurato il premier. “Solo aumentando la domanda interna riusciremo a garantire una ripresa massiccia della nostra economia, solo così si esce definitivamente dalla crisi e l’italia riparte davvero – ha detto – come ci arriviamo a questo obiettivo? con misure economiche che proseguono il percorso di riduzione della pressione fiscale avviato in questi tre anni. Lo dico per chi è preoccupato per le prossime misure del governo: noi – ha spiegato Gentiloni – continueremo a lavorare per la riduzione della pressione fiscale, lo faremo in primavera e in autunno, forse in autunno sarà un po’ più difficile che in primavera ma lo faremo con le mostre misure. Proseguiremo in questo percorso – ha aggiunto – decisivo per dare impulso ai segnali di crescita”.

“Rassicurare il Paese”. “C’è un traguardo centrale che in questo momento particolare connette i nostri sforzi: cerchiamo di rassicurare il nostro Paese”, ha proseguito Gentiloni, sottolineando che “come molti altri Paesi occidentali il nostro paese vive una fase di incertezza, talvolta caratterizzate anche da paure, per le trasformazioni di questa fase storica”. “Rassicurare significa prensidersi cura, far capire che le questioni perte verranno affrontate, che si cerca di ricucire le divisioni invece che accarezzarle o esasperarle”.

Reddito di inclusione. “La legge sulla povertà approvata dal Parlamento e il reddito di inclusione sono fondamentali. Non sono tutto ma è un inizio fondamentale”.

“Segnali positivi”. “C’è la percezione di un certo miglioramento del clima economico e delle prospettive future e ci sono segnali interessanti dall’andamento dei consumi”, ha detto Gentiloni facendo riferimento ai dati Istat sulla fiducia dei consumatori. Dai consumi a gennaio è arrivato, ha proseguito il premier “un segnale positivo, che fa ben sperare per i prossimi mesi, ma sappiamo che dobbiamo lavorare ancora perché su base annua gli stessi dati possono essere letti in maniera diversa, sono contradditori”.

I voucher. “I dati sul lavoro parlano chiaro. Negli ultimi tre anni gli occupati sono cresciuti di 700mila unità. Cifra che incoraggiano e che ci spingono a proseguire sulla strada degli strumenti innovativi come il Jobs act”, ha spiegato. “Togliendo i voucher – ha aggiunto il premier – abbiamo evitato all’Italia mesi di scontro ideologico. Ma non rinunceremo a regolare il lavoro saltuario”.

Il governo sta lavorando a nuovi strumenti per sostituire i voucher, aboliti alcune settimane fa. “Siamo già al lavoro su questo – ha aggiunto Gentiloni – e lo faremo insieme: prendo qui l’impegno con la Confcommercio”.

Banche. “La messa in sicurezza del sistema bancario è fondamentale”, ha detto il presidente del Consiglio. “Se ci sono stati degli errori da parte delle banche bisogna trovare dei meccanismi perché questi errori vengano riconosciuti e pagati, ma non facendone pagare il prezzo ai risparmiatori – ha aggiunto – Lavoriamo per la tutela del risparmio ma anche nella consapevolezza che per le pmi un sistema bancario completamente risanato ed efficiente è indispensabile perché sono soprattutto queste aziende che non hanno altre forme di finanziamento sul mercato e che hanno bisogno dei prestiti dalle banche”.

“Saremo esigenti con le banche proprio perché stiamo lavorando anche con risorse pubbliche, d’intesa con l’Ue anche per assicurare la ricapitalizzazione precauzionale di alcune di queste banche – ha concluso Gentiloni – Visto che c’è un intervento pubblico per contribuire a ridare piena efficienza alle banche, dovremo essere garanti che questo si trasformi in una ripresa del credito e in ossigeno per la nostra economia”.

G7. Al G7 che si svolgerà a Taormina ci sono due obiettivi, secondo il presidente del Consiglio, ovvero “la coesione e non certo la guerra commerciale” fra le sette maggiori nazioni con un libero mercato e la “coerenza dei principi”. Un tema particolarmente di attualità dopo l’annuncio americano di voler mettere nuovi dazi ad alcuni prodotti europei. “Noi – ha detto – non alimentiamo i confitti e lavoreremo per la coesione su queste grandi economie”. Bisogna “puntare sugli scambi e sulla qualità senza frontiere dei nostri prodotti”. D’altronde “il nostro export può fare miracoli” e “sono convinto che la qualità non abbia frontiere” e per questo Gentiloni invita a non vedere la minaccia di dazi come “un incubo incombente”, ha detto il premier riferendosi ai dazi commerciali minacciati dal presidente Usa, Donald Trump. Certo però “solo l’aumento della domanda interna – ha ricordato – può riuscire a garantire la ripresa economica”.

L’Europa. “Abbiamo davanti un momento difficile e ci vuole sano realismo e la volontà di capire che questo è il momento per l’Europa di essere unita, anche nella vicenda del negoziato con il Regno Unito, e di essere realista: un’Europa che ci irrigidisce sui decimali non è all’altezza delle sfide che abbiamo davanti e sono sfide difficili”, ha dichiarato Gentiloni. “Ci vuole realismo affinchè la ripresa in atto non sia soffocata ma incoraggiata, abbiamo bisogno di tempo per dare a questa ripresa il ritmo che è necessario”. Per il premier “mai come oggi si guarda alla Ue come partner commerciale con cui allacciare relazioni, un modello, una meta. Quanti Paesi vorrebbero entrare nella nostra Unione”.

Sicurezza. Il decreto sulla sicurezza recentemente emanato dal ministro Marco Minniti non ha profili illiberali come qualcuno ha detto. Ne è convinto il premier che, nel corso del suo intervento di fronte alla platea del Forum di Confcommercio ha spiegato: “Non è così, non sarebbe stato approvato da questo governo o firmato dal presidente della Repubblica. Sono misure che ampliano i poteri dei sindaci per impedire che i comportamenti di singoli e gruppi” mettano a ferro e fuoco le città. “Abbiamo il diritto di avere un Paese in cui le città sono luoghi in cui ci si sente protetti”, ha detto ancora Gentiloni.

Terremoto. “Oggi confermo, e si vedrà con l’approvazione del Def, che l’impegno per il terremoto è una priorità assoluta e l’affronteremo

con l’impegno e le risorse necessarie”, ha sottolineato Gentiloni nel giorno in cui le popolazioni terremotate hanno inscenato una protesta sulla Salaria ad Arquata.

 

Fonte: Repubblica

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